POESIA:
COME VENTO SUL MONTE
DI ALESSANDRA CARNOVALE
Genere: poesia
Editore: Flower- ed
Pagine: 78
Prezzo cartaceo: € 10
ebook: € 4,99
Link : Amazon
Le donne, l'arte, gli amori. In questa raccolta di
45 poesie, Alessandra Carnovale mette in scena, con tocco ironico, come in un
carosello, storie di relazioni incerte, precarie, in cui il risveglio emotivo
risulta sproporzionato rispetto alla reale natura del rapporto, esasperando
così l'aspetto paradossale di questi amori moderni, davanti ai quali solo
l'arte si rivela capace di condurre oltre il pragmatismo opportunista e di
sollevare dal nichilismo. Tuttavia, il cammino delle donne verso la pienezza è
ancora lungo e pieno di inciampi, nonostante la guida di maestre del calibro di
Atena o Ipazia d'Alessandria, e così la donna continua a pagare "sulla
propria carne/ogni intrusione esercitata/con la pretesa/di condizionare la sua
vita". Un profondo amore per la tradizione culturale occidentale si
evidenzia sin dal titolo e attraversa tutta la raccolta, inchinandosi a
omaggiare, tra gli altri, Saffo, Catullo e Shakespeare, in un dialogo intenso
che è linfa di vita.
Nella sinossi ufficiale della raccolta
poetica è sintetizzato alla perfezione
tutto il contenuto delle 45 poesie di Alessandra Carnovale.
Pubblicare poesia oggi come oggi è
molto difficile, si contano sulle dita di una mano le raccolte pubblicate dagli editori che accettano
poesie, pochissimi; quel poco che arriva sul mercato è quindi di grande
qualità.
Come ho scritto in altri post, pur
scrivendo io stessa poesie non mi sento di recensirle, perché per me la poesia
è molto personale, tocca corde diverse a seconda di chi legge, quindi
presenterò l’opera e farò qualche considerazione del tutto personale.
Innanzitutto “Come vento sul monte” è
una frase estrapolata da una poesia di
Saffo, la famosa “Tramontata è la luna”:
Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte ;
anche giovinezza già dilegua ,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
e le Pleiadi a mezzo della notte ;
anche giovinezza già dilegua ,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
Si evince quindi il legame della poetessa con
il mondo classico, legame che tornerà
anche in seguito con citazioni di Catullo, Odissea, Ipazia, Medea: un’altra
cosa che abbiamo in comune io e Alessandra Carnovale, oltre al nome, al mese e
anno di nascita e all’amore per la poesia!
La raccolta è divisa in tre parti,
nella prima si parla di amori contemporanei, amori sempre sull’orlo della
rottura, segnati dall’incomunicabilità,
dalla distanza, amori fisici dove le anime non si toccano, o si toccano solo
per pochi istanti. Versi molto emozionanti, mi sono piaciute tutte. Una
menzione alla poesia più ironica e disincantata, “Amore 3.0” che inizia col
verso: “ Whatsappami tutta”, che la dice lunga sul resto della poesia.
Segue poi una seconda parte in cui
viene sottolineata l’importanza dell’arte in tutte le sue forme, vista dalla
poetessa come unico modo per sottrarsi alla pesantezza della vita quotidiana,
dei rapporti che non decollano. Sono perfettamente d’accordo.
Nella terza parte si parla di donne e
di come il mondo esterno in un modo o nell’altro continui a volersi appropriare
del corpo della donna in mille modi. Alcune di queste poesie sono ispirate a
donne vere o immaginarie, come le protagoniste delle favole o come Ipazia e
Medea. Un paio di queste non ho capito se sono dedicate a personaggi noti o
conoscenze dell’autrice, come quella dal titolo “Anna”.
Due di queste poesie sono praticamente
uguali, differiscono solo in minima parte, penso che sia una scelta precisa
della scrittrice; io ne avrei inserita una sola, ma avrà avuto i suoi motivi. A
parte questo dettaglio, anche queste opere che compongono la terza parte della
raccolta hanno versi che sanno toccare nel profondo.
Consiglio assolutamente “Come vento sul
monte” a tutti gli amanti della Poesia.
E ora rivolgiamo qualche domanda ad
Alessandra Carnovale, già intervistata qui su IUF nell’articolo sul Circolo
Letterario Bel Ami di Roma.
1)
Ciao Alessandra e bentornata su
Infiniti universi fantastici. Ricordiamo brevemente qualcosa su di te .
Ciao Alessandra,
grazie per lo spazio dedicatomi sul tuo blog.
Di me posso raccontare che ho ripreso a scrivere poesie circa 8 anni fa, dopo la fase iniziale dell’adolescenza e dopo circa 10 anni dediti alla ceramica. Al circolo Bel Ami sono “approdata” quasi subito, mentre cercavo contesti e persone con cui condividere questa passione. Il circolo è stato il mio primo contatto con l’ambiente poetico e culturale romano.
Di me posso raccontare che ho ripreso a scrivere poesie circa 8 anni fa, dopo la fase iniziale dell’adolescenza e dopo circa 10 anni dediti alla ceramica. Al circolo Bel Ami sono “approdata” quasi subito, mentre cercavo contesti e persone con cui condividere questa passione. Il circolo è stato il mio primo contatto con l’ambiente poetico e culturale romano.
2)
Avevi in mente da tempo di pubblicare
una raccolta poetica o è stata un’idea recente?
La pubblicazione di questo libro è stato il premio di un concorso letterario indetto dalla casa editrice flower-ed, e da me vinto l’anno scorso, il premio Parole Magiche per poesia e narrativa.
A dirla tutta, questa sarebbe la mia seconda silloge; prima di “Come vento sul monte” avevo collezionato un’altra raccolta di poesie e contattato alcuni editori, che si erano mostrati interessati a pubblicarla; poi, per una serie di vicissitudini, non se ne era fatto niente. Questa prima-seconda opera è uscita da pochissimo,
La pubblicazione di questo libro è stato il premio di un concorso letterario indetto dalla casa editrice flower-ed, e da me vinto l’anno scorso, il premio Parole Magiche per poesia e narrativa.
A dirla tutta, questa sarebbe la mia seconda silloge; prima di “Come vento sul monte” avevo collezionato un’altra raccolta di poesie e contattato alcuni editori, che si erano mostrati interessati a pubblicarla; poi, per una serie di vicissitudini, non se ne era fatto niente. Questa prima-seconda opera è uscita da pochissimo,
s'intitola "La scorza delle parole", Eretica edizioni. (Qui link)
Tornando a “Come vento sul monte”, le poesie che ne fanno parte sono piuttosto recenti, essendo state scritte tra la fine del 2016 e l’inizio 2017.
3)
Desideri aggiungere qualcosa sulle tue poesie oltre a quello che ho
scritto? Che messaggio vuoi comunicare con questa raccolta?
Posso aggiungere solo che, durante la scelta del materiale da inviare all’editrice, Michela Alessandroni, mi sono resa conto che le poesie individuate afferivano a tre grandi nuclei tematici (erotico/amoroso, il rapporto con l’arte, le donne); e questi sono diventati i tre momenti del libro.
Nell’ambito della prima sezione, infine, molte poesie sono state abbinate con l’intento di costituire un “botta e risposta” tra una situazione e un commento o condizione emotiva. L'accoppiamento è segnalato dai numeri romani I e II che si trovano immediatamente sotto il titolo delle poesie stesse.
In questa raccolta mi interessava delineare un percorso di emancipazione, raccontare il bisogno di cui sono portatori questi personaggi di sentirsi vivi e vitali, passando attraverso amori deludenti, il rapporto con l’arte, fino alle scelte personali, quali, ad esempio, quella di dedicarsi alla scienza, come Ipazia, o di sottrarsi a un destino preordinato, come Medea.
Posso aggiungere solo che, durante la scelta del materiale da inviare all’editrice, Michela Alessandroni, mi sono resa conto che le poesie individuate afferivano a tre grandi nuclei tematici (erotico/amoroso, il rapporto con l’arte, le donne); e questi sono diventati i tre momenti del libro.
Nell’ambito della prima sezione, infine, molte poesie sono state abbinate con l’intento di costituire un “botta e risposta” tra una situazione e un commento o condizione emotiva. L'accoppiamento è segnalato dai numeri romani I e II che si trovano immediatamente sotto il titolo delle poesie stesse.
In questa raccolta mi interessava delineare un percorso di emancipazione, raccontare il bisogno di cui sono portatori questi personaggi di sentirsi vivi e vitali, passando attraverso amori deludenti, il rapporto con l’arte, fino alle scelte personali, quali, ad esempio, quella di dedicarsi alla scienza, come Ipazia, o di sottrarsi a un destino preordinato, come Medea.
La strada tuttavia
mi sembra ancora lunga e piena di
ostacoli...
4)
Hai avuto difficoltà nel trovare un
editore?
In questo caso, come ricordavo sopra, la pubblicazione è stata conseguente alla selezione in un premio letterario; la raccolta è stata realizzata quindi dopo il contatto con la casa editrice.
In questo caso, come ricordavo sopra, la pubblicazione è stata conseguente alla selezione in un premio letterario; la raccolta è stata realizzata quindi dopo il contatto con la casa editrice.
5)
Come mai hai inserito due poesie quasi
uguali? “Anna” a chi è dedicata?
In “Come vento sul monte” ci sono due coppie di “variazioni sul tema”: “Amore esotico” nella prima sezione e poi, nella terza, due poesie sulla menopausa; credo tu ti riferisca a queste ultime...
Direi che, non solo si tratta di un momento di transizione che, per ragioni anagrafiche, sento vicino, ma mi sta anche a cuore la questione del rapporto natura/cultura nella definizione di quello che siamo (avrei perfino una laurea in Scienze Biologiche...). Ogni tanto, leggendo gli inserti salute di alcuni giornali, sono portata a chiedermi se questo fenomeno, con la conseguente conclusione di una fase della vita, sia davvero la catastrofe fisiologica, psicologica e persino relazionale che talvolta viene descritta o se invece non sia il retaggio di fattori storici e culturali che può portare le donne a vivere male suddetto cambiamento. Quale ruolo ha la biologia in tutto questo e quale, invece, la cultura?
In “Come vento sul monte” ci sono due coppie di “variazioni sul tema”: “Amore esotico” nella prima sezione e poi, nella terza, due poesie sulla menopausa; credo tu ti riferisca a queste ultime...
Direi che, non solo si tratta di un momento di transizione che, per ragioni anagrafiche, sento vicino, ma mi sta anche a cuore la questione del rapporto natura/cultura nella definizione di quello che siamo (avrei perfino una laurea in Scienze Biologiche...). Ogni tanto, leggendo gli inserti salute di alcuni giornali, sono portata a chiedermi se questo fenomeno, con la conseguente conclusione di una fase della vita, sia davvero la catastrofe fisiologica, psicologica e persino relazionale che talvolta viene descritta o se invece non sia il retaggio di fattori storici e culturali che può portare le donne a vivere male suddetto cambiamento. Quale ruolo ha la biologia in tutto questo e quale, invece, la cultura?
Anna, invece, è un personaggio
immaginario, la condizione di una donna scissa,
e paralizzata da un
suo conflitto interno. In termini generali, la mia è una riflessione sul disagio. Allo stesso tempo, Anna (un nome
palindromo!) potrebbe essere chiunque di noi, quando restiamo bloccate/i da un
contrasto tra due spinte o bisogni di forza uguale e contraria o quando, per
non disturbare, per un malinteso senso di educazione, evitiamo di chiedere
aiuto e ci diamo scacco da sole (o soli).
6)
Hai in mente altre pubblicazioni?
A breve dovrebbe uscire la raccolta di cui parlavo, che comprende poesie precedenti a “Come vento sul monte”.
Poi sarà tempo per nuovi progetti...
A breve dovrebbe uscire la raccolta di cui parlavo, che comprende poesie precedenti a “Come vento sul monte”.
Poi sarà tempo per nuovi progetti...
Grazie di essere stata con noi, alla
prossima!
Grazie a te!
Molto interessante :) Grazie!
RispondiElimina