RECENSIONE SERIE TV: AMERICAN GODS
1° STAGIONE
Genere:
urban fantasy , mitologico
Stagioni:
1- segue
Puntate
1° stagione: 8
Produzione:
Usa , GB (Starz)
Rete
di trasmissione italiana: Amazon video
Cast:
Rick Whittle, Emily Browning, Ian McShane, Gillian Andeson
Regia:
Bryan Fuller e Michael Green
Ho
iniziato a vedere questa serie tratta dal romanzo omonimo di Neil Gaiman (che
non ho letto) con un po’ di scetticismo, in quanto la trama non mi
convinceva molto: vecchi Dei contro nuovi Dei in giro negli USA mi prendeva
poco, invece si è rivelata la serie più originale del 2018 (almeno finora).
La
prima puntata lascia un po’ perplessi, e anche la seconda non risulta del tutto
chiara : di certo chi ha letto il libro avrà trovato meno difficoltà, ma in
seguito le cose iniziano a capirsi.
Shadow
Moon (che nome romantico!) esce di galera in concomitanza con la morte della
moglie Laura per un incidente stradale, e in aereo incontra un uomo
misteriosissimo, Wednesday, che gli propone di lavorare per lui. Arrivato a
casa, scopre che la moglie lo tradiva col suo migliore amico; parte così insieme
a Wednesday in giro per gli USA, dove incontrerà creature strabilianti, ovvero
queste divinità del passato che non vogliono essere soppiantate dai nuovi Dei e
anche questi ultimi.
Intanto
la moglie risorge e grazie all’aiuto di un leprecauno cercherà di riconciliarsi
col marito, inseguendolo nelle sue peripezie on-the –road.
Il
telefilm si dirama in varie direzioni: alcune storie che ci vengono mostrate
sembrano distaccate dalla storyline principale.
Si viene catturati da immagini sbalorditive e
in parte inaspettate che ci mostrano le antiche divinità in azione :
riconoscibile facilmente Anubi, qualche perplessità sull’identità divinità
femminile orientale, mistero sulle tre vecchie sorelle. Per capire chi fossero
ho dovuto cercare su internet! Nel corso delle puntate vengono mostrate molte
altre divinità più o meno famose. Chi sarà Wednesday? Se si presta attenzione
viene detto in una delle prime puntate.
Interessanti
anche i villains, i cosiddetti “nuovi Dei”: il ragazzo tecnologico e Media,
interpretata da una Gillian Anderson trasformista assolutamente
irriconoscibile. Memorabile la scena in cui assomiglia a David Bowie.
Una
serie corale dunque; il protagonista non è onnipresente, anzi spesso gli altri
personaggi gli rubano la scena.
La
storia è molto simbolica, non c’è solo lo scontro passato/presente ma anche
riferimenti alla società contemporanea nei suoi aspetti più crudi, specie
l’odio verso i più deboli come gli immigrati, simboleggiata da una scena in una
delle ultime puntate, ma non posso dire di più per non spoiler are troppo!
Se
gli effetti speciali sono un po’ al risparmio, scenografia e fotografia sono
pienamente al servizio della storia, un esempio di versatilità si ritrova
nell’ultima puntata dove appare una divinità poco nota e molto … colorata.
Anche
la colonna sonora è molto versatile, passa per vari stili musicali.
Bene
anche il montaggio e la recitazione: gli attori sono molto bravi, specie Ian
McShane (Wednesday) che ha una faccia espressivissima.
Consiglio
vivamente questa serie, ma solo a chi non si lascia impressionare: ci sono
scene un po’ fortine.
Stanno
girando la seconda stagione, ma pare che i registi abbiano abbandonato per
divergenze con la produzione (budget basso) e anche la Gillian Anderson (mi sa
che ci ha preso l’abitudine a mollare le serie..), quindi speriamo che riescano
a continuare a mantenere il livello della serie, perché basterebbe davvero poco
per farla diventare da gioiellino a serie kitch.
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