lunedì 7 gennaio 2019



RECENSIONE SERIE TV:
THE MAN IN THE HIGH CASTLE
 STAGIONE 2 e 3







 Genere: distopico, fantascienza
Stagioni: 3 (continua)
Puntate 2° stagione: 10
Puntate 3° stagione: 10
Produzione: USA
Rete di trasmissione italiana: Amazon Prime



Bentrovati cari teledipendenti, oggi parliamo di una delle serie tv migliori degli ultimi anni, The Man in the High Castle. La serie è tratta dal romanzo di DickLa svastica sul sole”, e abbiamo recensito la 1° stagione incrociandola col romanzo in questo articolo.  

La 2° e la 3° stagione proseguono là dove il romanzo si era interrotto, continuando a mostrarci una realtà in cui i nazisti hanno vinto la guerra e gli USA sono divisi in tre: parte germanico-nazista a oriente,  e giapponesi a occidente, divisi da una zona neutrale.
I video dell’Uomo nell’alto castello, che mostrano scene di un mondo in cui i nazi sono stati sconfitti, hanno sconvolto la vita di tutti i personaggi che ruotano intorno a essi: la dissidente Juliana, il venditore di gadget americani Robert Childan, il nazista americano John Smith e famiglia,  alcuni ministri nipponici come Tagomi . 
La 2°  e la 3° stagione risultano molto più corali della prima, in cui Juliana e Joe erano i protagonisti assoluti; Joe nella 2° stagione anzi diventa un personaggio secondario sebbene importante per lo sviluppo dell’intreccio,e anche Frank Frink ricoprirà un ruolo sempre meno importante. Juliana è in grande crescita, da confusa ragazza diviene una ribelle in fuga da tutte le fazioni (2° stagione) fino a diventare una determinata eroina. 


Nella 2° e 3° stagione l’obergruppenfuhrer Smith compie una trasformazione: pur restando un crudele nazi, inizia a vacillare quando capisce che dovrà sacrificare il figlio gravemente malato alle spietate leggi eugenetiche naziste, sacrificio che cambierà profondamente anche sua moglie; la donna nel finale della 3° stagione compirà un gesto molto avventato e di cui non si conoscono le conseguenze (lo vedremo nella 4° stagione, già annunciata).

Il ministro Tagomi è un altro personaggio con un interessante percorso personale. Nella 2° stagione abbiamo visto come fosse in grado di “andare” nell’altro mondo, quello in cui i nazi sono stati sconfitti e lui e la sua famiglia sono vivi e felici, e ne torna con la consapevolezza di voler salvare milioni di vite, anche a scapito dell’Impero Giapponese.

Tecnicamente, per quanto riguarda fotografia, costumi, scenografie in tutte le stagioni sono ben realizzate; la sceneggiatura nella 2° stagione si fa un po’ sfilacciata, non si capisce perché Abendsen , l’Uomo nell’alto castello, si veda così poco, o perché il personaggio di Joe perda così d’importanza; ci sono poi un po’ di forzature nella trama. La 3° stagione è ancora più corale della prima, e la sceneggiatura di certo scorre e avvince di più (nella 2° stagione ci sono delle lentezze), e rende la storia più fantascientifica, senza incorrere nel rischio di lesa maestà : Dick che era uno scrittore sci-fi! Chissà dove avrebbe portato il suo romanzo se fosse stato completato?...

Nella 3° stagione della serie tv i filmati e il loro contenuto tornano ad avere grande importanza; ci viene mostrato il modo (o i modi) in cui è possibile passare da un mondo all’altro: lo cercano i ribelli, lo cercano i giapponesi e lo cercano soprattutto i nazisti. Hitler è morto, Himmler è il nuovo Fuhrer e prosegue nei folli piani del suo predecessore: far passare i suoi carrarmati e le sue truppe anche negli altri mondi, per conquistarli tutti! John Smith viene promosso di grado, ma inizia a dubitare delle tesi nazi dopo i fatti che hanno coinvolto suo figlio.
Se nella 2° stagione il tema principale erano le scelte, in questa 3° è l’importanza della cultura, dell’identità di un popolo e dei come la propaganda può distruggerne i simboli “sotto scroscianti applausi”, provocando però un imbarbarimento della popolazione, come viene mostrato negli episodi finali.
In questa serie abbiamo anche nuovi personaggi, che contribuiscono a mostrare la crudeltà dei regimi liberticidi, ad esempio per quanto riguarda l’omosessualità, ma non solo.
Troviamo molta azione, molti colpi di scena e meno lentezze rispetto alle prime due stagioni.  Vengono spiegati e mostrati nuovi dettagli sul mondo alternativo e sul passaggio tra i mondi, rendendo più comprensibili i fatti sin qui avvenuti.
Le avventure personali di tutti i personaggi si integrano e si collegano  benissimo alla storyline principale, in modo più fluido rispetto alle serie precedenti; il personaggio migliore risulta senz’altro John Smith, anche grazie alla bravura dell’interprete Rufus Sewell. Juliana è meno protagonista, forse perché ormai il suo personaggio ha ormai compiuto il suo sviluppo; rimane comunque centrale per il fulcro della storia, cioè l’esistenza di uno o forse più mondi in cui non c’è il nazismo.
Non ci resta che attendere la 4° stagione per scoprire come si evolverà la storia; di certo sono stati annunciati nuovi personaggi, ma ancora non si conosce la data di rilascio.













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