RECENSIONE
ANIME: L’ATTACCO DEI GIGANTI ST. 1 e 2
進撃の巨人 , Shinjeki
no kojin- Attack of the Titans
Autori:
Hajime Isayama (manga), Tetsuro Araki (anime)
Genere:
dark fantasy, post-apocalittico, distopico
Produzione:
Giappone
Stagioni
: 3
Data
di trasmissione in Italia: 2015, 2017, 2018/19
Canali
di trasmissione in Italia: VVVVID, Netflix, Rai 4
Mi
sbagliavo: ci sono anime decenti usciti dopo i CdZ. Questo è uno dei migliori
in assoluto visti negli ultimi 20 anni, pure qualcosina in più, almeno finora:
il rischio di finali da sbattere la testa al muro tipo EVA è sempre in agguato,
ma meglio non pensarci.
Già
dalla prima puntata si viene calati in questa realtà dove una grande città
medievaleggiante è protetta da tre ordini di mura colossali e dentro vivono
rinchiusi i suoi abitanti. Non possono uscire perché fuori si aggirano dei
mostruosi giganti il cui unico scopo è mangiare vivi gli uomini.
Nessuno
sa chi siano, da dove vengano, il loro scopo.
Un
giorno arriva un gigante colossale, distrugge il primo muro e fa entrare quelli
più piccoli, provocando una strage.
I
tre protagonisti sono i giovani Eren Jaeger, la sorellina adottiva Mikasa e
l’amico Armin, e un gigante si pappa proprio la madre di Eren davanti ai suoi
occhi.
Per
difendersi gli uomini hanno tre corpi militari, tra cui gli Esploratori;
costoro possono uscire dalle mura e cercare di colpire i giganti nel loro punto
debole, la nuca, grazie al dispositivo di manovra tridimensionale. I tre
giovani naturalmente si arruolano.
Nel
corso della prima stagione ci saranno numerosi colpi di scena, ma è solo nella
seconda che si comprenderà un pochino di più riguardo i misteriosi esseri.
La
sensazione di opprimente impotenza accompagna lo spettatore durante tutta la
visione; tutto è sapientemente congegnato e le puntate scorrono una dietro
l’altra , sempre più coinvolgenti.
I
disegni sono di altissima qualità, i personaggi sono ben caratterizzati sia
graficamente (non sono tutti uguali come in molti anime) che caratterialmente;
non si incentra poi solo sui protagonisti, anzi si può dire che sia un’opera
collettiva perché sono in molti a emergere in questa opera.
Non
ho letto il manga, quindi non posso fare paragoni; direi comunque che è un
anime da non perdere.
La
prima parte della terza stagione è disponibile in giapponese su VVVVID, ma io
aspetterò il doppiaggio in italiano.
Le immagini crude, anche shoccanti, lo rendono
un anime adatto a un pubblico adulto, dai 14 anni in su.
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