RECENSIONE:
ROMOLO IL PRIMO RE DI FRANCO FORTE E GUIDO ANSELMI
La
leggenda della fondazione di Roma in un nuovo appassionante romanzo storico
Genere:
storico, miti e leggende
Editore:
Mondadori
Pagine:
360
Uscita:
19 gennaio 2019
Prezzo
di copertina: € 19
Ebook € 9,90
Link:
Amazon
Questo
è il terzo libro che ho letto ultimamente sulla leggenda di Romolo; ciò che mi
ha colpito in generale riguardo queste opere (le altre erano Rex di Daphne Amati e Romolo di Mario Sconcerti, recensiti in un unico post) è come una storia così nota e stra-nota sia in grado di non annoiare
mai, di riservare sempre sorprese, senz’altro grazie anche alla capacità degli
autori, ma il mito è talmente potente da
intrigare a ogni lettura, avvincere come se non lo si conoscesse.
La
sinossi ufficiale recita:
In una terra
selvaggia e primordiale, ammantata di storia e superstizione, un vomere traccia
il solco di una città: nessuno immagina che è appena nata Roma, la Città
Eterna. La storia dietro quell'attimo fatale è però molto diversa dalla
leggenda che tutti conosciamo, perché avviene in un tempo di fame, freddo e
carestie, dove la sopravvivenza è spesso sinonimo di sopraffazione. E la lupa
non è affatto quella che i miti ci hanno tramandato. Perché la fondazione di
Roma è un'avventura cruda e disperata, un'epopea di resilienza, un solco di
sangue tracciato nel nostro passato che racconta la sfida primordiale fra due
gemelli consacrati dagli dèi, e il suo doloroso esito, che ne ha proclamato il
vincitore: Romolo, il bambino sopravvissuto alla morte, il ragazzo che ha
combattuto nel fango e nel dolore, l'uomo che per realizzare il suo sogno ha
piegato un mondo ostile, brutale e dominato dalla violenza, dando così inizio
alla più gloriosa potenza antica che la storia ricordi. Romolo, il primo re.
Forte
e Anselmi si basano sulle fonti “ufficiali” della fondazione dell’Urbe, tramandateci
soprattutto da Tito Livio e Cassio Dione, ma ci mettono anche del loro, arricchendo la vicenda di avvenimenti,
modificandone qualcuno e rivedendo anche qualche personaggio, come Tarpeia per
esempio.
Lo
stile è molto scorrevole e avvincente; magistrali le descrizioni delle
battaglie e dei combattimenti, che a me
in genere non piacciono perché mi intendo poco di strategie militari: gli
autori sono riusciti a descrivere battaglie e assedi, intersecandoli anche con
altri avvenimenti, senza annoiarmi mai.
I
personaggi sono vividi, così come le descrizioni: sembra davvero di
trovarsi nel Latium Vetus, nei pressi
del Cermalo e delle paludi tiberine, VIII secoli avanti Cristo.
Circa
l’edizione, la Mondadori è un genio del marketing, e ha fatto uscire il libro
in contemporanea al film Il primo re (da noi recensito), utilizzandolo anche
per la cover; in realtà il romanzo non c’entra molto con il film, l’unica cosa
che hanno in comune è , oltre al tema, la volontà di narrare la storia senza
inserire avvenimenti divini o soprannaturali, quindi fuori dalla mitologia. Tra
l’altro il film si ferma alla fondazione della città, qui invece va molto
oltre: c’è il cosiddetto ratto delle Sabine, ci sono le prime guerre contro le
città vicine, c’è anche Tito Tazio, insomma tanta roba!
Questo
ottimo libro dovrebbe essere letto alle scuole superiori, per rendere la
Storia più viva e interessante e approfondire sulle origini della città Eterna.
Consigliaterrimo!
Vi rimandiamo all'intervista agli autori in occasione dell'uscita del libro da noi pubblicata.
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