RECENSIONE
SERIE TV: ROMA
Una
serie tv ambientata nell’antica Roma nel periodo di fine Repubblica
Non è
certo una sere perfetta a livello storico, anzi ci sono diversi errori/orrori,
ma ci sono anche molti punti a favore: bei personaggi, ottima ambientazione,
trama avvincente, colpi di scena… a
confronto di molte serie degli ultimi tempi sta diverse spanne sopra.
I
protagonisti sono due legionari, Lucio Voreno e Tito Pullo.
I due
non sono personaggi immaginari, in quanto ne parla Giulio Cesare nel De bello
Gallico, V, 44:
Erant in ea legione fortissimi viri,
centuriones, qui primis ordinibus appropinquarent, Titus Pullo et Lucius
Vorenus. Hi perpetuas inter se controversias habebant, quinam anteferretur,
omnibusque annis de locis summis simultatibus contendebant. Ex his Pullo, cum
acerrime ad munitiones pugnaretur, "Quid dubitas," inquit, "
Vorene? aut quem locum tuae probandae virtutis exspectas ? hic dies de nostris
controversiis iudicabit." Haec cum dixisset, procedit extra munitiones
quaque pars hostium confertissma est visa irrumpit. Ne Vorenus quidem tum sese
vallo continet, sed omnium veritus existi mationem subsequitur. Mediocri spatio
relicto Pullo pilum in hostes immittit atque unum ex multitudine procurrentem
traicit; quo percusso et exanimato hunc scutis protegunt, in hostem tela
universi coniciunt neque dant regrediendi facultatem. Transfigitur scutum
Pulloni et verutum in balteo defigitur. Avertit hic casus vaginam et gladium
educere conanti dextram moratur manum, impeditumque hostes circumsistunt.
Succurrit inimicus illi Vorenus et laboranti subvenit. Ad hunc se confestim a
Pullone omnis multitudo convertit: illum veruto arbitrantur occisum. Gladio
comminus rem gerit Vorenus atque uno interfecto reliquos paulum propellit; dum
cupidius instat, in locum deiectus inferiorem concidit. Huic rursus circumvento
fert subsidium Pullo, atque ambo incolumes compluribus interfectis summa cum
laude sese intra munitiones recipiunt. Sic fortuna in contentione et certamine
utrumque versavit, ut alter alteri inimicus auxilio salutique esset, neque
diiudicari posset, uter utri virtute anteferendus videretur.
In quella
legione militavano due centurioni di grande valore, T. Pullone e L. Voreno, che
stavano raggiungendo i gradi più alti. I due erano in costante antagonismo su
chi doveva esser anteposto all'altro e ogni anno gareggiavano per la
promozione, con rivalità accanita. Mentre si combatteva aspramente nei pressi
delle nostre difese, Pullone disse: "Esiti, Voreno? Che grado ti aspetti a
ricompensa del tuo valore? Ecco il giorno che deciderà le nostre
controversie!" Ciò detto, scavalca le difese e si getta contro lo
schieramento nemico dove sembrava più fitto. Neppure Voreno, allora, resta
entro il vallo, ma, temendo il giudizio di tutti, segue Pullone. A poca
distanza dai nemici, questi scaglia il giavellotto contro di loro e ne colpisce
uno, che correva in testa a tutti; i compagni lo soccorrono, caduto e morente,
proteggendolo con gli scudi, mentre tutti insieme lanciano dardi contro Pullone,
impedendogli di avanzare. Anzi, il suo scudo viene passato da parte a parte e
un veruto gli si pianta nel balteo, spostandogli il fodero della spada: così,
mentre cerca di sguainarla con la destra, perde tempo e, nell'intralcio in cui
si trova, viene circondato. Subito il suo rivale Voreno si precipita e lo
soccorre in quel difficile frangente. Su di lui convergono subito tutti i
nemici, trascurando Pullone: lo credono trafitto dal veruto. Voreno combatte
con la spada, corpo a corpo, uccide un avversario e costringe gli altri a
retrocedere leggermente, ma, trasportato dalla foga, cade a capofitto in un
fosso. Viene circondato a sua volta e trova sostegno in Pullone: tutti e due,
incolumi, si riparano entro le nostre difese, dopo aver ucciso molti nemici ed
essersi procurati grande onore. Così la Fortuna, in questa loro sfida e
contesa, dispose di essi in modo che ognuno recasse all'antagonista aiuto e
salvezza e che non fosse possibile giudicare a quale dei due, per valore,
toccasse il premio per il valore.
Dunque,
non personaggi di fantasia ma presi da un documento storico vero e proprio. Le
vicende dei due si dipanano in un periodo che va dalla battaglia di Alesia e
l’ascesa di Ottaviano Augusto. La loro amicizia e la loro vita passano da
innumerevoli vicissitudini e avventure, tra alti e bassi, e si intersecano con
quelle dei personaggi storici più famosi: Giulio Cesare, Bruto, Cassio, Marco
Antonio, Cicerone , Cleopatra e molti altri.
L’uno, Lucio Voreno, è freddo,
lungimirante, riflessivo; l’altro, Tito Pullo, è focoso, iracondo, violento e
ama scherzare e divertirsi. Due personaggi dunque agli antipodi, che si
completano l’un l’altro, anche se naturalmente avranno molti scontri. I due hanno avuto dagli
autori un bello sviluppo come personaggi, a differenza di altre serie successive e
di maggior fortuna dove i personaggi compiono scelte incongruenti o restano
piatti.
Sicuramente
la serie ha avuto problemi in Italia in quanto essendo una serie HBO è un po’
hard , violenta e parolacciara, e la Rai
non era certo la sua “casa” ideale, inoltre gli ammericans non l’hanno
apprezzata, così la seconda stagione ha dovuto riassumere gli avvenimenti di
tre stagioni: erano stati infatti preventivate 5 serie in tutto.
Le
scenografie, costruite a Cinecittà, esistono tuttora anche se parzialmente (in
parte hanno preso fuoco, sigh) e sono state utilizzate per altre opere, tipo
una puntata di Doctor Who ambientata a Pompei; i costumi sono molto belli e
accurati; c’è un certo impegno per le usanze e i rituali
dell’epoca, si vede lo studio alle spalle.
Mancano però completamente le
Vestali e i Libri Sibillini, peccato! Gli àuguri invece sono presenti, almeno
loro.
Il
cast l'ho trovato veramente ottimo, tutti pienamente nel ruolo; i primi episodi tra l’altro
sono stati diretti dal noto regista Michael Apted!
Come
dicevamo, ci sono vari errori storici, alcuni sulle date (tragico quello in cui
Ottavia legge ad Ottaviano l’Eneide, scritta molti anni dopo! Anche le pesche
che si vedono in un certo episodio arrivarono a Roma un secolo dopo), altri su
personaggi e avvenimenti omessi, oppure personaggi che si trovavano in un posto
diverso durante certi fatti, poi ci sono degli svarioni a mio avviso più
grossi: le figure femminili in primis. Azia non è mai stata descritta come la
perfida manipolatrice della serie, e sua figlia Ottavia non era una mezza
sbandata, ma entrambe erano serie matrone. Ottavia poi non divorziò mai da suo
marito, e sposò Antonio solo dopo la sua morte; Antonio tra l’altro era a sua
volta spostao con Flavia, ed entrambi avevano dei figli. Non risulta quindi
neppure la love story tre Antonio e Azia. I Cesaricidi inoltre si suicidano,
mentre qui no.
Invece
moti altri episodi sono congrui e appassionanti, come la morte di Cesare e
quella di Cleopatra e Marco Antonio ad esempio.
Probabilmente
i personaggi femminili sono stati completamente travisati per aggiungere pepe
alla storia, altrimenti le donne sarebbero state quasi assenti; altri legami invece presumo siano stati ignorati
per non incasinare la trama: a volte la realtà supera ogni fantasia!
Una nota
di merito per la bellissima sigla, immagini molto carine ed evocative con un’animazione
particolare.
Quindi sono rimasta molto favorevolmente colpita da questa serie coinvolgente ed appassionante, una delle
poche esistenti ambientate nell’antica Roma. La consiglio, ma non saltate sulla
sedia per gli svarioni storici: ripetete come un mantra: “Non è un documentario…non
è un documentario…” e accogliete tutto il buono che offre.
Riassumendo:
- Titolo: Roma
- Genere: Storico, drama, azione
- Stagioni: 2
- Puntate: 22
- Data di uscita: 2005-2007
- Produzione: Usa (HBO), UK, Italia (RAI)
- Cast: Kevin McKidd, Ray Stevenson, Polly Walker, James Purefoy, Ciaràn Hinds
- Rete di trasmissione italiana: Rai 2, Rai 4, Sky Atlantic
N.B. non è stato possibile inserire immagini della serie tv per non violare leggi sul copyright.
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