Una giovane ragazza di nome Alice scompare misteriosamente dal suo appartamento di Bologna e Penelope, che è la sua migliore amica, si mette subito sulle sue tracce per riportarla a casa. Così, inizia un viaggio a doppio livello: da una parte il vagare geografico e reale di Penelope che, seguendo un po’ il suo istinto e un po’ il caso, arriva fino al Sud America, e dall’altra troviamo Alice che, in verità, non si è persa su questa Terra ma, bensì, in un mondo fatto di sogni, visioni e follie. Incontra Mujica, Fernando Pessoa e altri strambi personaggi. Un po’ come in un romanzo di formazione, le due protagoniste percorrono tutte le tappe che le porteranno alla fase successiva della loro evoluzione ma a tormentarle sarà proprio il dubbio se valga la pena o no “formarsi” ed evolvere. Così, da romanzo di formazione quest’avventura diventa un romanzo sociale. Il viaggio di Alice e Penelope è la storia della Terra e dell’umanità intera, si parte dalla Genesi e, passando per le varie ere geologiche, si arriva a fantasticare sulla nostra stessa estinzione. Cosa può salvarci? Il coraggio, la politica, lo spirito leggero? Evocando un po' gli scenari tipici del realismo magico sudamericano, questa storia fa emergere questioni profonde e presenti dentro ognuno di noi, facendoci scontrare con tutte le nostre certezze e aprendoci gli occhi su infinite possibilità.
Molto particolare, no?
Leggiamo la prefazione di Martina Caironi:
Martina Caironi |
Valentina in questo suo primo romanzo ci conduce in un universo parallelo dove tutto accade in un substrato della realtà lasciando spazio a fantasia e immaginazione. Nonostante ciò, un attento lettore potrà capire che i luoghi e le situazioni raccontate non possono che essere state vissute dall’autrice, per poter avere quella veridicità palpabile. In un attimo siamo sotto i portici bolognesi, in una casa buia di un vecchio signore, l’attimo dopo proiettati tra i vicoli musicali di Salvador de Bahia, senza essere prima passati dalle numerose stanze del cervello umano, con i suoi dubbi, le sue speranze.
Io, sua cara amica e compagna di viaggi rivedo in questi suoi scritti la donna curiosa e avida di conoscenza con cui ho potuto esplorare alcuni paesi lontani, l'amica indecisa ma forte con cui ho sognato il Sudamerica, con cui ho vissuto quelle vie di Bologna da lei descritte.
Bisogna essere coraggiosi, seguire il proprio cuore, avere la sfrontatezza di andare contro le convenzioni, e avere quella gioia di intenti che ti porta verso il mare della vita.
I personaggi del romanzo sono liberi o alla ricerca di quella amata libertà di pensiero e azione che è senza tempo, senza spazio. "Libertà significa non aver paura del cambiamento e delle rivoluzioni" scrive l’autrice in uno dei suoi flussi di coscienza mascherati nei dialoghi. È stato per me bellissimo ritrovare la mia amica impulsiva e rimuginatrice allo stesso tempo, sparsa tra i vari personaggi, con le loro avventure che sento di aver vissuto con lei. Amicizia, cura, riflessione, amore. Oltre a questo, ci regala molti altri spunti interessanti a cui voi lettori potrete attingere, come la critica all’uso massivo della tecnologia. O come la massima per cui non si può cambiare il mondo senza prima aver cambiato sé stessi; è per questo motivo che il viaggio fisico o mentale di questo romanzo non è nient’altro che la ricerca della propria essenza. E poi non manca la coscienza politica che ha sempre inquietato Valentina, che l’ha sempre spinta a indagare e a partire. Le partenze, il viaggio, sia esso reale o immaginario, sono il fulcro del racconto, ma la vera crescita interiore si manifesterà con il ritorno.
Grazie per averci portato con il cuore là dove molti di noi non arriveranno mai.
Leggiamo un estratto:
Questa è la storia di tutti e di ogni cosa. Non è né un romanzo né
un'autobiografia, potrebbe essere un manifesto ma, probabilmente, non è e
basta. Non importa cos'è perché è un regalo al mondo intero e, se sei qui,
forse sei la persona giusta al momento giusto per me. Lungo la lettura di
questo libro la tua coscienza cambierà un po' insieme a quella della
protagonista, è un viaggio per te e per la tua rivoluzione.
GENESI
«Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero
della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne
mangiassi, certamente moriresti» (2, 7 – 17)
Tra le stelle e le varie lune, tra pianeti sconosciuti e polveri
cosmiche uno strano flusso, spaventoso e rassicurante allo stesso tempo,
cangiante agli occhi di chi lo guarda, si muove, striscia e vola accarezzando
il cosmo e tutti i suoi figliocci appena nati. Giunge da un posto lontano,
precisamente dal punto dove ebbe inizio ogni cosa, dove nacque il primo
pensiero, si accese la prima stella e dal silenzio si formò la materia. Era
un'energia vigorosa che arrivò qui sulla Terra miliardi di anni fa e, forse,
non se ne andò più via. Quando Alice lo vide per la prima volta stava bevendo
un frappè alla finestra del salone di casa sua a Bologna, era una notte
stellata e la luna era bella e piena. La notte giusta per una magia. Una penna
nuova di zecca se ne stava impaziente tra le sue dita incapaci di far scivolare
inchiostro su quella pagina bianca, tutto il corpo di Alice era fermo e
immobile, paralizzato dalla rincorsa di pensieri fugaci. Sguardo concentrato,
mani calde che accarezzavano il bicchiere e pelle scura che trasudava estate e
turbolenze. Era da ore, ormai, che tutta la sua mente era impegnata in uno
sforzo abnorme, voleva delle risposte, era lì che tendeva all'infinito cercando
di acchiappare grandi piccole verità. Ma niente, tutti i suoi sforzi sembravano
vani e i suoi pensieri ripiegarsi su se stessi. Questi grandi turbamenti
esistenziali la coglievano spesso di sera o, comunque, quando era molto stanca
e avvilita. Era sempre difficile uscirne e quando finalmente ce la faceva era
più stanca di prima.
Un salotto come tanti in via Broccaindosso, in una casa come le altre
in una città come ce ne sono milioni nel mondo. Alice era una ragazza come
tante con pensieri sicuramente già pensati da qualcun altro. Pensieri che si
disperdevano nel vuoto intorno a lei, pensieri inutili. Un'epoca dolorosa,
forse anche questa una tra tante, futuro incerto, crisi esistenziali e
generazionali. Crisi di valori e guerre sante, guerre economiche, guerre di
civiltà e guerre interiori. Eccola lì, affacciata alla finestra, che osserva
con sguardo scrutatore quei portici colorati sotto i quali fiumi di persone
ogni giorno fluttuano leggere, con le proprie idee ben nascoste nelle tasche e
un gran bel corpo pronto all'esibizione terrestre. Bologna è una madre e anche
una grande meretrice, pensava; ti allatta e ti vizia dandoti tutto quello di
cui pensi aver bisogno e, allo stesso tempo, ti incastra e ti tenta stringendoti
tra le sue provocazioni. Fa ristagnare l'energia e ti soffoca. I portici sono
un po' così, un po' seni e un po' cosce, una trappola in ogni caso. Insomma,
guardando fuori dalla finestra iniziò a pensare che, alla fine, cadendo giù in
strada non avrebbe provato tutto questo grande dolore e che, in fin dei conti,
avrebbe potuto fare un tentativo.
Scopriamo qualcosa sull'autrice, Valentina Laudadio, tramite la sua biografia:
Valentina Laudadio
nasce a Guardiagrele (CH) il 20 maggio del 1988 e cresce a Palena, un piccolo
paese ai piedi della Majella. Nel 2007 si trasferisce a Roma per studiare
Lingue Straniere e nel 2012 a Ginevra, dove lavora come stagista nelle
Pubbliche Relazioni dell’UNHCR -agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati.
Tornata in Italia, va a vivere a Bologna dove, dopo la laurea specialistica in
Lingue e Comunicazione, lavora presso diversi uffici stampa. Nel 2015 va in
missione come reporter nei campi profughi Saharawi in Algeria con la Ong CISP.
Nel 2017 vince, insieme ad altri autori, la sezione “racconti brevi” del
concorso nazionale “Valerio Gentile” e la Schena Editore pubblica in una
raccolta il suo racconto sopra la missione in Algeria, “Il tempo nel deserto”.
Nel 2018 parte per un viaggio in solitaria di sei mesi e, con lo zaino in
spalla, viaggia per l’America Latina in cerca d’ispirazione. Al ritorno dal suo
viaggio, vince il terzo posto come autrice più letta della sezione “Settebello”
del settimanale “7” diretto da Beppe Severgnini. Nel 2019 esce in edicola
“Rabelais”, volume della collana “I geni del Rinascimento” della DeAgostini.
Quindi, cari lettori, molto particolare sia il romanzo che la vita dell'autrice, vero?
Ricapitoliamo i dati del romanzo
Titolo: La mia estinzione
Autrice: Valentina Laudadio
Genere: onirico, realismo magico, romanzo di formazione
Editore: Lupi
N. di pagine: 193
Prezzo di copertina: € 15 (12 sugli store online)
ebook: € 1,99
Link: Amazon
Nessun commento:
Posta un commento