mercoledì 22 settembre 2021

RECENSIONE FILM: DUNE


La nuova versione cinematografica del romanzo di Frank Herbert Dune è perfettamente riuscita

 

 


 

Cari fantascientifici,

le vicende del pianeta Arrakis, della Casa Atreides e della Casa Harkonnen tornano a nuova vita con l’ottima trasposizione di Dennis Villeneuve. I classici della fantascienza dovrebbero ormai essere noti agli amanti del genere e mi sembra quasi un surplus accennare alla trama, anyway:

 

Il pianeta sabbioso Arrakis, detto Dune, fornisce una polvere detta Spezia, indispensabile per i viaggi interstellari e non solo, ed è abitato dai misteriosi Fremen, popolazione in grado di vivere nel deserto. L’universo è dominato da un Imperatore, che decide di affidare il controllo del pianeta alla casa Atreides, composta dal Duca Leto, dalla moglie Jessica, una sacerdotessa delle ambigue Bene Gesserit, e soprattutto dal figlio Paul, che ha sogni/visioni, soprattutto su una fanciulla Fremen. La casa Harkonnen, che controllava in precedenza il pianeta e quindi il commercio della spezia, insieme alla Gilda dei commercianti, ha altri piani, che si intersecano con quelli dell’Imperatore, delle Bene Gesserit, di una antica profezia, dei Fremen.

 

Il paragone che mi è venuto più spontaneo è quello con il precedente Dune del 1984 diretto da David Lynch. Impossibile paragonare le nuove tecnologie con quelle degli anni ’80, anche se del sempre ottimo Rambaldi, quindi il nuovo film è molto più gustoso da questo punto di vista; ci sono molte scene praticamente uguali, con le stesse battute, scenografie simili, costumi simili tipo la tuta per camminare nel deserto: sono omaggi che mi hanno proprio fomentato. Visivamente non tutto è uguale, ma quel che mi ha colpito di più è la differenza del metodo di narrazione. Il film del 1984 era molto spiegato, molto raccontato, con voce off, anticipatorio in certi punti (ad esempio sulla presenza di un traditore), mentre in questa versione si nota proprio lo show don’t tell: ciò che avviene lo scopriamo guardando, nessuno ci spiega più del necessario, regalandoci quindi qualche colpo di scena e facendoci appassionare e incuriosire.

Dune 1984


Il protagonista indiscusso è il giovane Paul, mentre nel film del 1984 c’era più coralità, Paul emergeva successivamente. Una scelta azzeccata l’attore che lo interpreta, rende appetibile il film anche per le nuove leve e giovani.

C’è da sottolineare il cambio di sesso di un personaggio, che era uomo nel film del 1984 (e nel romanzo) mentre qui è una donna. Rafforzato anche il ruolo di Jessica, in una più moderna ottica di parità rispetto al film del 1984, molto più maschile.

In Dune c’è molto Star Wars, come ambientazioni, stile, word building, pure il nome di un pianeta ricorda qualcosa… Giedi I, uhm!... Ritroviamo una trama abbastanza classica, col giovane prescelto, il popolo schiavizzato che attende il messia, faide tra famiglie, sacerdotesse ambigue ecc, ma la resa  è veramente emozionante, anche e soprattutto per chi già conosce i romanzi e la trasposizione precedente.

Musica, montaggio, effetti, sceneggiatura, scenografie, tutto perfetto. Cast di gran qualità.

Questo Dune è una parte 1, quindi l’autore si è preso tutto il tempo necessario per i personaggi e per sequenze più lunghe, tanto che il secondo tempo è un po’ lento. 

Spero di poter vedere il 2 al più presto!

 

Per la cronaca, nel 2000 è uscita una discreta serie tv in 6 puntate sempre tratta da Dune, e a fine settembre esce in fumetteria un prequel della vicenda.



Recap

 

  • Titolo: Dune
  • Genere: fantascienza
  • Produzione: USA
  • Regia: Dennis Villeneuve
  • Durata: 155'
  • Uscita in Italia: 16 settembre 2021
  • Main Cast: Timotèe Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Starsgard, Charlotte Rampling, Dave Bautista, Jason Momoa, Javier Bardem

 



6 commenti:

  1. Ti dirò, visivamente maestoso - Villeneuve non è il primo gonzo che passa - ma di una freddezza assurda, come molti film dell'omonimo del pilota.

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    1. Dici poco emotivamente coinvolgente? Non so, devo ancora analizzare che tipo di emozioni ho provato: ammirazione, bellezza, ricordi...

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  2. BELLISSIMO! Io non mi aspettavo nulla ma devo dire che sono uscita dalla sala completamente estasiata. Il finale è stato un colpo che non mi aspettavo per nulla e adesso vorrei vedere il secondo il prima possibile >_<

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  3. Dopo aver visto i due film di Dune è evidente che senza una certa infarinatura generale dei romanzi molti dettagli si perdono, ma soprattutto non si può giudicare degnamente l'opera. Secoli fa avevo tentato di leggere il primo romanzo della saga di Herbert ma all'epoca ero nel pieno della mia scoperta della prosa di Robert E. Howard, e quindi non c'era spazio per qualcosa che non fosse avventura pulp ed epica dell'eroe solitario. Ovviamente il romanzo non mi prese granché e lo misi sullo scafale. Prima o poi mi devo decidermi a recuperarlo.

    Quello di David Lynch è barocco, sognante, maestoso ma ha il difetto di dipingere il protagonista come il messia sceso in terra fin da subito (tipo prescelto da opera fantasy scadente) e un andamento traballante della storia che soprattutto nel film subisce pesantemente il peso di tagli e semplificazioni (rendendo difficile capire cosa sta succedendo e il perché). Poi i verbi della sabbia di Carlo Rambaldi sono ancora oggi la cosa più bella messa in scena in entrambi i film.

    Il film di Villeneuve è più chiaro, esprime meglio la coralità della storia, è più "realistico" e un ottimo cast. Dall'altra le musiche non mi sono piaciute per niente, il fatto che il tono sia più serio rispetto a quello di David Lynch toglie molta forza la suo immaginario e alcune scene perdono il mordente (tipo la prova con la Bene Gesserit o il primo incontro con i Freman).

    Alla fine a mio giudizio non ci possiamo lamentare, sono entrambi ottimi film. Alla fine la palma del vincitore è un po' a gusto personale. Comunque sono per il team David Lynch.

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