mercoledì 3 novembre 2021

RECENSIONE FILM: FREAKS OUT di GABRIELE MAINETTI

 Freaks out, ovvero gli X-Men de’ noantri (è un complimento)

 

 


 

Dopo essermi fomentata con Lo chiamavano Jeeg Robot, rarissimo caso di film italiano di genere fantastico ben riuscito e con effetti speciali non risibili, non potevo perdere Freaks out, in cui Mainetti si spinge ancora più in là proponendo quattro personaggi nati con super poteri (come gli X-Men) e inserendoli in un contesto storico che non è mero sfondo, in quanto sottolinea e completa il senso della storia.

I nostri “fantastici quattro” sono una ragazza elettrica, Matilde, che accende lampadine con la bocca (come lo zio Fester), Cencio che ammaestra insetti, Mario, nano con poteri di calamita umana, e Fulvio, ipertricotico e forzuto spilungone. Questo variegato gruppetto di freaks si esibisce in un circo di borgata, a Roma nel 1943, sotto le bombe. Dopo la distruzione del loro tendone e la scomparsa di Israel, loro capo e impresario, inizia la loro vera avventura che li porterà a confrontarsi col “villain” della storia, Frank, un pianista nazista con sei dita che ha poteri di preveggenza, aiutati dall’etere, che sniffa in quantità e si esibisce a sua volta in un circo di gran caratura, il Berlin Circus.

Le metafore si sprecano: chi sono i veri mostri? Chi è diverso è destinato sempre e comunque ad essere deriso e disprezzato?

 Chi legge Marvel sa che sono temi già noti grazie ai già citati supereroi mutanti, gli X-Men, ma ciononostante il film è godibilissimo sia per la bravura degli attori sia per le scelte registiche, con una trama ben congegnata e personaggi interessantissimi. Lo stesso Frank è un personaggio particolare, mostro tra i mostri, che vuol far di tutto per essere ciò che non è ma è costretto a fare ciò che gli impongono, ovvero suonare.

 La vera protagonista è Matilde, il personaggio che ha maggior crescita e sviluppo nel corso del film, metafora della resistenza e della forza femminili, nonostante le difficoltà; gli altri freaks sono tutti un po’ adorabili un po’ repellenti, ma anche questo fa parte della natura umana in generale, non è una prerogativa della diversità, dove tutto viene ampliato e ingigantito a dismisura.



Oltre a sceneggiatura e cast, il film si distingue per scenografia, costumi e come già detto gli effetti speciali sono assolutamente all’altezza.                                          Per aumentare il realismo, il film è girato completamente in dialetto romanesco (anche se il dialetto del 1943 non è proprio simile all'attuale, ma non dettagliamo) e in tedesco coi sottotitoli; non so però se questo può creare disturbo ai non romani che desiderano vedere il film in sala, quindi senza sottotitoli.  

Un’opera veramente notevole soprattutto nel panorama cinematografico italiano, un nuovo capolavoro di Mainetti che se continua così finirà nell’empireo dei grandissimi del cinema italiano.

Da non perdere!

 

Recap


  • Titolo: Freaks out
  • Genere: fantastico, storico, fantasy
  • Produzione: Italia, Belgio
  • Regia: Gabriele Mainetti
  • Durata: 141' 
  • Main cast: Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzetta, Franz Rogowsky



6 commenti:

  1. Perfetto ! Bella rece. Brava ! Clap. Clap !

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  2. Ho visto un sacco di recensioni discordati, c'è chi l'ha amato un sacco e chi invece non l'ha ritenuto all'altezza. A me personalmente non ispira un granché :/

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    1. Il punto dolente è la mancanza di originalità per chi conosce già le tematiche del film, quindi per molti è banale. Ci può stare come critica, indubbiamente.

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  3. Io so solo che vorrei rivederlo SUBITO E ORA! 🥰

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