Un romanzo che unisce fantasy, giallo e rosa
Cari lettori,
oggi parliamo di un romanzo multigenere, tra il fantasy, il giallo, il rosa e l'umoristico: Al posto tuo di Tiziana Irosa e Vincenzo Romano.
La trama:
A chi non è mai capitato di dire
a qualcuno: “Vorrei vedere te al mio posto?”
E se per una volta questo
scambio funzionasse davvero, cosa ne sarebbe della nostra vita?
Leonardo Guerra è il popolare
presentatore di un programma di documentari storici; Bianca Vinci è la
direttrice di un piccolo museo. La sua carriera è stata stroncata proprio da
Guerra, e da allora i due sono nemici giurati ed entrambi desiderano la gloria
e la vendetta.
Il ritrovamento di un antico
oggetto rituale li farà rincontrare, costringendoli a lavorare (e litigare) di
nuovo fianco a fianco, ma mai potrebbero immaginare quel che il
"Versus" è in grado di fare. Purtroppo, l’oggetto scompare
misteriosamente e i due, insieme a un avvenente capitano dei Carabinieri e a un
trafficante di opere d’arte, dovranno fare di tutto per recuperarlo. Se
falliranno, Bianca e Leonardo resteranno nel corpo sbagliato per il resto della
loro vita.
Una storia dalle sfumature
gialle e rosa, nel cuore segreto di Napoli.
Leggiamo un estratto di Al posto tuo
«Che
vogliamo fare? Ci guardiamo in faccia o ci prendiamo questo caffè?»
Ora capisco perché i due sono amici:
sono uno più cafone dell’altro.
Ci
sediamo con lui. Un cameriere ci raggiunge in un attimo e fa per lasciare i
menu sul tavolo.
De
Marinis lo trattiene e gli strizza l’occhio. «Per me il solito. Chiedi a
Pasquale, lui sa.»
«Cosa
prendi?» chiedo a Guerra.
«Caffè
alla nocciola.»
Questo pazzo distruggerà anni di
sacrifici e rovinerà il mio corpo!
Provo
a rimediare: «Non sarebbe meglio un caffè normale? Lo sai che ti fa male.»
Se proprio devo peccare, preferisco
una sfogliatella.
«Hai
ragione, meglio un caffè freddo con panna» dice, rivolgendosi al cameriere.
«Ah! Anche una frolla.»
L’ho già detto che vorrei la vista
laser di Goldrake per incenerirlo sul posto?
Permaloso
com’è, non gli è andato giù che lo abbia chiamato stronzo. Meglio arrendersi,
altrimenti mangerà una torta intera.
Il
cameriere mi guarda aspettando che dica qualcosa.
«Per
me un caffè, grazie» dico.
Il
ragazzo si allontana, e de Marinis mi guarda fisso. «Mo
il caffè me lo hai offerto, posso sapere che vuoi?»
Andiamo al sodo subito!
Guerra
parte in quarta: «Vede, signor de Marinis, questa mattina noi…»
Quello
solleva una mano. «Signurì, senza
offesa, ma non ho chiesto a voi.»
Leonardo
sbuffa e, con un gesto stizzito, mi cede la parola.
«Come
ti dicevo, ho bisogno di un’informazione» spiego.
«Leonà,
da quand’è che ti sei imparato a girare attorno alle cose? Dimmi che ti serve
di sapere.»
«Riguarda
un oggetto che sto cercando.»
«Di
che si tratta?»
«Qualsiasi
notizia può essere utile.»
«Aeh,
le notizie. Le notizie le danno i giornali.»
Il
cameriere torna con in mano un vassoio; sistema davanti a de Marinis un bricco
con il latte, la tazzina in porcellana e due lingue di gatto adagiate in un
piattino della stessa fattura. Sfoggiando un sorriso, con discrezione, sistema
lo scontrino sotto il piattino del mio caffè.
De
Marinis raccoglie col cucchiaino il ricciolo di panna che galleggia sul suo
caffè nero e lo porta alla bocca, facendo un’espressione beata.
Aspetto
che torni a guardarmi, per continuare: «Come ti dicevo…»
«Ci
sta un problema, però: tu ti presenti qua, insieme a una direttrice di museo»
mi interrompe, scrutando il mio corpo con un sorriso, «e vuoi sapere
informazioni da me. Anche ammesso che io sappia qualcosa di questo ipotetico
oggetto, non te lo direi, bellezza mia.»
Guerra
ci riprova: «Mi scusi, ma a me interessa soltanto il recupero di…»
«N’ata vota! Voi mi dovete scusare ma,
tra gli appassionati, vi si conosce come una persona educata. Oggi, però, signurì, continuate a interrompere un
discorso comme na’ criatura[1].»
Vedo
me stessa assumere un’espressione contrariata: Guerra starà schiattando.
Speriamo almeno che si renda conto delle persone che frequenta. Va bene che mi
ha fatto un complimento dicendo che sono educata, ma non mi pare che, tra i
due, sia io quella di cui non ci si può fidare.
«Peppe,
per Bianca posso garantire io, è una persona discreta» spiego.
Non
l’ho convinto, lo capisco dalla smorfia che gli affiora sulle labbra.
«Comunque,»
riprende de Marinis con la sua cadenza fastidiosa, «del furto di stanotte io
non so niente. Mi dispiace, guagliò.
Se dovessi sentire qualcosa, ti faccio sapere.»
Sorseggia
appena il caffè, mette il borsalino sulla testa, si alza, afferra una delle
lingue di gatto e ci saluta con un cenno della mano. Impettito, si perde tra la
folla di passanti.
Conosciamo meglio gli autori, Tiziana Irosa e Vincenzo Romano
Divoratrice di
libri, adora viaggiare per le capitali del nord Europa e dove sia possibile
arrivare con un aereo. Fin da piccola la sua testa è stata popolata da storie e
personaggi fantastici a cui non aveva mai dato un seguito, fino a quando, una
sera di alcuni anni fa, si è messa davanti una pagina bianca del suo pc e ha
iniziato a riempirla con migliaia di parole che ancora non è riuscita a
fermare.
In self publishing
ha pubblicato anche: Volevo una Quarantadue, Maledetta Cenerentola, Tutta
colpa di un Cioccolatino e Uno per Tutte, Tutte per Me.
Vincenzo Romano è nato a Benevento nel 1980 e cresciuto a Napoli - con una parentesi professionale negli Stati Uniti - , dal 2010 vive a Pozzuoli con la famiglia, che ha ribattezzato #romanicomio.
Appassionato di
fantasy e fantascienza, si mette in testa di provare a raccontare storie.
Nel 2016 pubblica
“Mezzosangue” (0111 Edizioni). I temi centrali del romanzo sono il superamento
del pregiudizio, il valore della diversità, la ricerca di se stessi e il valore
dell’amicizia.
Nel 2018 esce
"Romanicomio: storie di figli, pensieri di papà", un breve testo di
riflessioni sulla genitorialità, vista dal lato dei padri.
Nel 2019 cura
l’antologia “I viandanti di Eirahn”, nove autori contribuiscono con un racconto
ambientato su Eirahn, l’ambientazione di Mezzosangue. L’antologia ha uno scopo
benefico e sostiene i progetti di Opportunity Onlus.
Nel 2021 il racconto
“Alienazione”, scritto a quattro mani con Linda Talato, viene inserito nell’antologia
“Oltre lo specchio” (Dark Zone Edizioni). Il progetto è patrocinato da Amnesty
International, di cui sostiene i progetti.
Nel 2021 il racconto
“Il suono” vince il premio “scelto dal pubblico” e viene inserito
nell’antologia “Le migliori storie da Lo scrigno dei racconti” (Runa Editrice).
Curiosità:
Gli autori si sono divertiti tantissimo a mettersi "al posto
dell'altro" e il fatto di essere amici e di aver già lavorato insieme, non
ha fatto altro che mettere su carta l'ilarità di certe scene vissute dai
protagonisti di questa storia.
- Titolo: Al posto tuo
- Autori: Tiziana Irosa e Vincenzo Romano
- Genere: Umoristico, con sfumature giallo, rosa e fantasy
- Casa editrice: self publishing
- Data uscita: 10 febbraio versione ebook e 15 febbraio versione cartaceo. Disponibile su Amazon e Kindle Unlimited
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- Prezzo: 0,99 – 11,99
- Pagine: 300 circa
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