lunedì 24 ottobre 2022

RECENSIONE: ALIEN THRILLER DI AA.VV.

 

Un’antologia di racconti fantathriller di ambientazione italiana (o quasi!)

 

 

 


 

Cari fantascientifici,

 

Alien thriller è un’antologia di 13 acconti fantathriller a cura di Vito Introna, editi da MEA in cui è presente anche un mio racconto, Non ci sono fiori su Marte.

 

I racconti sono molto avventurosi e uno degli elementi di forza dell’antologia è sicuramente la grande varietà di idee e stili degli autori che hanno partecipato, come affermato anche dalla prefazione a cura di Marcello Introna; un racconto di fantascienza non è mai, però, solo evasione, ma come tutto il genere fantastico vuole sempre dirci qualcosa oltre le righe. Sta al lettore trovare significati reconditi tra le righe delle storie in cui è immerso.

 

Il primo racconto è Il barbiere di Grado di Lorenzo Davia: un agente è incaricato di pedinare un misterioso barbiere, e si troverà in un mistero più grande di lui. Il racconto dà un senso di spaesamento, perché grazie all’abilità dell’autore non è mai perfettamente chiaro cosa stia succedendo; la risoluzione, inaspettata, del mistery sarà solo nelle ultime pagine. Spiazzante e intrigante.

 

Il secondo racconto, Abduction BZ9 di Ugo Spezza, narra, come si evince dal titolo, di rapimenti da parte di alieni. Il protagonista è Ugo, un uomo che si ritrova a lavorare in una fattoria in Abruzzo dopo un passato da alcolista: qui iniziano ad avvenire ritrovamenti di animali orrendamente mutilati, e partono le indagini… Un racconto scorrevole e avvincente.

 

Segue Il pozzo delle Tiadi, dove Frank Detari ci presenta un personaggio sempre tendente al fallito, uno scrittore caduto in disgrazia che campa facendo editing per due soldi a romanzi illeggibili (una chiara critica all’editoria italiana attuale), che inizia a vedere strani lampi colorati e soprattutto a sentire un inquietante canto in latino. Molto originale, con un finale inaspettato dal sapore… mitologico.

 

Il brigadiere Paternostro di Nicola Pera è un racconto molto nelle mie corde, ha uno stile affine al mio. Ambientato credo in Toscana (non ci sono evidenti riferimenti a luoghi noti ai più), in un piccolo paese, il protagonista si trova invischiato in un bel mistero: persone che scompaiono e poi vengono ritrovate assai strane; ho trovato atmosfere inquietanti di film sci fi anni ‘60/70, narrate con una prosa scorrevole e essenziale. Finale aperto.

 

L’orco del Reno è scritto a quattro mani da Francesca Panzacchi e Alessandro Noseda, che ci portano in Emilia Romagna e riescono ad unire l’aspetto fantascientifico a un giallo dalla tematica ahimè attuale, con un orco della porta accanto che tenta di abusare e poi uccidere una ragazzina amica della figlia. Un racconto che mi è piaciuto molto, sia come idea sia come realizzazione.

 

 

Segue Morte a Venezia di Friedrich L. Friede, dove l’ambientazione è chiara sin dal titolo, ma ci troviamo in un contesto futuristico in cui molti marziani vivono tra noi e sono appassionati turisti della Serenissima, in versione settecentesca di sopra e nel futuro sotto. Un ispettore indaga sull’omicidio di un alieno; nel racconto, brillante e ben scritto, ci sono palesi richiami alle leggi robotiche di Asimov e androidi protocollari di starwarsiana memoria.

 

Il racconto successivo è il mio: Non ci sono fiori su Marte è il sequel del racconto Gli scomparsi, apparso su Scritture Aliene- Alien Platinum, GDS edizioni, antologia sempre curata da Vito Introna, ed è ambientato molti anni dopo: il detective protagonista è il nipote dell’ispettrice Rinaldi, protagonista di quel racconto, ma non temete: c’è un riassuntone che spiega tutto il pregresso, e comunque Non ci son fiori su Marte è una storia a sé stante. Un gruppo di poliziotti viene mandato su Marte per indagare su un delitto avvenuto su una pacifica colonia di ibridi umani/alieni proveniente dal Lazio, ma pian piano si scopre che il luogo non è così idilliaco come sembra…

Curiosità: una degli agenti si chiama Molly Serra, ed è un omaggio alla mia amica scrittrice Monica Serra, fantascientifica doc ma che non è presente in questa antologia come autrice!

 

Invece è presente l’altra mia amica scrittrice Loriana Lucciarini, col racconto Crisalide. Una giovane si trova a girare in una zona desolata di Roma; qui aprirà u portale per recuperare l’anima di un’altra giovane. Scopriamo quindi la storia di questa fanciulla di origini messicane dagli straordinari poteri, il tutto narrato con lo stile tipico di Loriana, curato nella scelta dei vocaboli e molto intrigante. Un racconto che vira più sul fantasy che sulla sci-fi, pieno di significati sottesi sul potere e l’energia delle donne che lo rende uno dei miei preferiti.

 

A seguire Mondo femmina di Flavio Firmo, molto abile a snocciolare indizi su questa distopia il cui protagonista viene prelevato da un gruppo di soldatesse. Ambientazione tra Milano e Brescia. Un racconto che mi ha coinvolto, mi è piaciuta l’idea dell’istinto e del DNA. Uno dei miei racconti preferiti.

 

Segue Il vampiro di Marco Alfaroli, che inizia come un thriller dai risvolti horror: un serial killer in Versilia dissangua le vittime, ma come lo fa? E qui si inserisce l’elemento fantascientifico, con colpo di scena finale. Racconto molto carino.

 

In ogni antologia di fantascienza c’è (almeno) un racconto in cui non ci capisco una mazza, con vari gradi di non comprensione. In questa, è toccato ahimè a Uomini oscuri di Marco Milani, ove il protagonista con una collega vanno in un luogo non bene identificato chiamato Red Pale Venice a raccogliere campioni, ma il luogo è pieno di pericoli e mostri. Poi il protagonista si risveglia e non sa più chi è. Ci sono molti termini tecnico-fanta-scientifici che mi hanno reso la lettura poco scorrevole, però il tema del racconto, ovvero la ricerca della conoscenza di sé stessi, mi è piaciuto molto.

 

Segue La Sacerdotessa di Daniela Piras, ambientato in Sardegna. Due curiosi finiscono nelle rovine di un pozzo sacro, e all’interno troveranno qualcosa di incredibile. La storia si può dividere in tre parti, che differiscono anche per stile: la prima narra della discesa dei due nel pozzo, e ha uno stile molto cronachistico, con pochissimi dialoghi; nella seconda abbiamo la spiegazione aliena, scorrevole e sintetica; la terza è un monologo di un alieno, con un linguaggio poetico e ricco. Tutto il racconto sottolinea il ruolo della donna e della vita nell’intero cosmo. Poco omogeneo nello stile, forse volutamente; un buon racconto.

 

Chiude la carrellata Covid 219-la rivoluzione di Armonia di Roberta De Tomi, che prende evidente spunto dalle conseguenze della pandemia proiettandole nel futuro, con tragiche conseguenze per la vita della decimata popolazione. A questo unisce un assassinio con conseguente indagine. Un racconto molto avvincente e scorrevole.

 

L’edizione è molto curata; la casa editrice MEA ha prodotto il libro con una cover che ricorda i gialli Mondadori: il volume è inserito infatti nella collana di gialli, non fantascienza, come ricorda la scritta in copertina. Ottima la carta e la tipologia di stampa.



 

Consiglio l’antologia sia agli amanti dei gialli/thriller, ma che abbiano dimestichezza con la fantascienza, sia ai lettori di quest’ultimo genere che cerchino qualcosa in più oltre la mera sci-fi: un tocco di thrilling ci sta sempre bene!

 

 

Recap

 

  • Titolo: Alien Thriller
  • Autori: AAVV
  • Curatore: Vito Introna
  • Editore: MEA
  • Genere: fantascienza, thriller, fantastico
  • N. di pagine: 286
  • Prezzo: € 15
  • Link: Amazon

  

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