giovedì 13 ottobre 2022

SEGNALAZIONE: L'ISOLA DEI MORTI DI FABRIZIO VALENZA

 Un romanzo thriller horror ambientato nell'800




Cari lettori,

oggi parliamo di L'isola dei morti di Fabrizio Valenza, romanzo thriller horror self-published con Amazon.

Lo scrittore e filosofo veronese si è ispirato al celebre poema sinfonico di Sergej Rachmaninov e agli ancor più noti dipinti di Arnold Böcklin.

L'isola dei morti di Bocklin



La trama di L'isola dei morti

Anno 1885. Andrea Nascimbeni è un antropologo veronese che si reca sulla cosiddetta isola dei morti”, al largo della costa ligure di Zoagli, dopo averne viste rappresentate le esotiche” strutture funerarie nei dipinti dellamico Arnold Böcklin. Lintento di innovare i suoi studi, lo immerge nella soffocante atmosfera della cittadina senza nome, dove larchitettura destinata ai trapassati riceve maggiori attenzioni di quella dei viventi.
Il delirio lo avvolge ora dopo ora, forse provocato dai numerosi sinistri misteri in cui si imbatte. Nemmeno la febbre può, però, impedirgli di rintracciare i sepolcri aperti e nascosti alla vista di visitatori fortuiti. Esacerbato dai segreti dell
isola e dallomertà dei suoi abitanti, Nascimbeni trova un momentaneo conforto solo in una donna, della quale si invaghisce. Nulla è però come sembra e lincontro con un uomo avvolto dal mistero lo mette sul chi va là, quando lo invita ad abbandonare lisola. Lantropologo, tuttavia, singegna per rimanervi nascosto fino alla vicina festa del 32” ottobre, come viene scherzosamente definita dalla locandiera che lo ospita, perché sa che si tratta del momento in cui potrà capire quali strani riti funerari si celebrano in quel luogo.

 

Conosciamo meglio l'autore, Fabrizio Valenza

 

"Di origini siciliane e con il pallino di raccontare il mondo secondo il mio punto di vista, dopo nove anni di lavoro in banca, ho deciso di cambiare vita per darmi una svolta verso il meglio. Ho deciso nel 2004 di insegnare nelle Scuole dellInfanzia. Avendo a che fare giornalmente con i bambini dai 3 ai 6 anni, lascio spazio a quello che Jung chiamava il Puer Aeternus: si diverte lui e diverte me. A partire dal 2007 ho iniziato a pubblicare romanzi, prima con il self-publishing e un buon successo (Storia di Geshwa Olers), poi con molti editori, per lo più medio-piccoli, e risultati altalenanti. Ora, dopo 15 romanzi e 15 anni, ho deciso di ritornare allautopubblicazione, per offrire al lettore un’esperienza più personalizzata.

Sebbene una tradizionale casa editrice offra un servizio professionale per lo più consolidato e ben riconoscibile all’interno del mercato librario, ho preferito correre il rischio di gestire personalmente il contatto con i lettori e l’offerta narrativa, non riconducibile soltanto al libro - digitale o concreto che sia -, ma anche a ulteriori contenuti che allargano, per così dire, l’orizzonte di approfondimento della tematica affrontata dal romanzo.”

 

Sito personale: https://fabriziovalenza.net

Sul sito personale dell’autore sono disponibili degli approfondimenti sulle fonti artistiche che hanno ispirato lo scrittore nella stesura della storia, oltre che ulteriori testi che, per ragioni narrative, non era utile inserire all’interno della storia narrata.

La pagina dedicata al romanzo è https://fabriziovalenza.net/lisola-dei-morti-il-nuovo-romanzo/

 

L’autore è presente online anche su molti social media:

-      Facebook https://www.facebook.com/fvcelauro

-      YouTube https://www.youtube.com/channel/UCFFO9IFEo9d1RrFIuKmTjJQ

-      Instagram https://www.instagram.com/mykrokosmos/

-      TikTok https://www.tiktok.com/@fabriziovalenza2?_t=8U

-      Twitter https://twitter.com/Filosofoll

 

La grafica di copertina è curata da Enrico Valenza, illustratore per grandi case editrici (https://www.scuoladelfumetto.com/docenti/38/enrico-valenza).

 

Un estratto dal primo capitolo.

Guardavo oltre il legno della barca, preoccupato al pensiero di ciò che mi sarebbe accaduto se si fosse rovesciata. Non so bene perché mi fossi intestardito a effettuare la traversata proprio in quei giorni di inizio autunno, ma allora confidavo ancora nellintuito e nellefficacia organizzativa di una mente capace di trasformare ogni progetto in azione fruttuosa, prima che linerzia di un tempo vuoto e troppo meditabondo mi si facesse – come talora accadeva – tiranno. Lisola dei morti, ben visibile dalla cittadina di Zoagli, a poca distanza dalla costa ligure, era divenuta meta del mio interesse fin da quando avevo scoperto la convinzione di più duno studioso, che cioè conservasse, per motivi nientaffatto chiari, tracce dun culto arcaico e magico, genere antropologico cui mero lasciato affascinare dopo aver conosciuto James Frazer, sprone assieme a voi, caro Professore, per unattività scientifica appena agli albori. Non vi ho mai nascosto la simpatia per quello studioso quasi mio coetaneo, che si era dedicato fin da giovane alla magia e al posto che trova nello sviluppo dei popoli antichi. Con i suoi interessi mi ha influenzato, incoraggiato con le sue lettere, dando una direzione significativa agli studi che avevo sviluppato alla cattedra del vostro innovativo insegnamento. Percorrendo lo Stivale da poco riunificato, mero imbattuto in un codice risalente allepoca precedente la dinastia carolingia, fino ad allora del tutto sconosciuto. Lavevo rinvenuto per pura fortuna nella biblioteca del Monastero di San Dubbioso, nascosto nella conca ombrosa e umida della valle reatina e ora sommerso dalle acque accumulatesi per la grande diga. In esso si faceva cenno a unisola al largo delle coste della futura Marca Obertenga, segnalata con le parole omnino metum insula, non est procul Joagi: isola che terrorizza tutti, non distante da Zoagli. Il medesimo codice riferiva, alcune pagine dopo, che insulani diabolo negotium exercendum: gli isolani erano soliti concludere affari con il diavolo. Incuriosito da tali affermazioni e trovandomi in vacanza presso le acque di Punta Pagana, volli dedicare una giornata a ricercarne le tracce reali. Mincamminai perciò, memore di quanto letto nel codice, riflettendo, nel mentre del non breve percorso, sui miei studi personali. Cera qualcosa che mi irretiva, in quelle parole latine, qualcosa che già iniziava a lavorare nellombra. Forse potevo conseguirne un qualche successo in vista di una carriera personale? Inutile dire che in quelloccasione non arrivai mai a Zoagli, poiché mi sarebbe stato necessario salire su una barca che mi portasse al porticciolo del paese. Preferii evitarlo, per il timore che il mare mi incute. Ebbi comunque lopportunità di parlare con alcuni pescatori che trovai sullarenile del Dente del Diavolo, i quali – alla domanda se fossero a conoscenza di unisola che terrorizza tutti” – mi indicarono qualcosa al largo, anche da lì ben visibile, che essi stessi definirono isola dei morti. Risposero che da quando erano nati, conoscevano quel luogo con tale appellativo. Incline allinsistenza quale sempre sono, bastarono poche altre domande per provocare un vivo rifiuto a dire altro, e si chiusero in quel mutismo che è rifugio superstizioso dallo spavento.


Recap:

  • Titolo: L'isola dei morti
  • Autore: Fabrizio Valenza
  • Editore: Self published con Amazon
  • Genere: thriller, horror, storico
  • N. di pagine: 172
  • Prezzi: € 8,99 copertina morbida, € 14,99 rigida, € 3,99 ebook
  • Link: Amazon




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