questo
piccolo grande libro, La morte della Pizia di Fredrich Durrenmatt, è semplicemente geniale.
Nel
risvolto:
«Stizzita
per la scemenza dei suoi stessi oracoli e per l’ingenua credulità dei Greci, la
sacerdotessa di Delfi Pannychis XI, lunga e secca come quasi tutte le Pizie che
l’avevano preceduta, ascoltò le domande del giovane Edipo, un altro che voleva
sapere se i suoi genitori erano davvero i suoi genitori, come se fosse facile
stabilire una cosa del genere nei circoli aristocratici, dove, senza scherzi,
donne maritate davano a intendere ai loro consorti, i quali peraltro finivano
per crederci, come qualmente Zeus in persona si fosse giaciuto con loro». Con
queste parole spigolose e beffarde ha inizio La morte della Pizia e
subito il racconto investe alcuni dei più augusti miti greci, senza
risparmiarsi irriverenze e furia grottesca. Ma Dürrenmatt è troppo buono
scrittore per appagarsi di una irrisione del mito. Procedendo nella narrazione,
vedremo le storie di Delfi addensarsi in un «nodo immane di accadimenti
inverosimili che danno luogo, nelle loro intricatissime connessioni, alle
coincidenze più scellerate, mentre noi mortali che ci troviamo nel mezzo di un
simile tremendo scompiglio brancoliamo disperatamente nel buio». L’insolenza di
Dürrenmatt non mira a cancellare, ma a esaltare la presenza del vero sovrano di
Delfi: l’enigma.
Dunque,
Pannichys, XI° del suo nome, è una vecchissima Pizia delfica, che in punto di
morte ha una serie di visioni tramite cui rivive il suo passato, i suoi
oracoli, un po’ inventati un po’ concordati col sommo sacerdote a seconda degli
introiti finanziari, e la sua rivalità con Tiresia, che si finge cieco per
meglio impressionare i creduloni che gli chiedono divinazioni.
Tra
tutti, rammenta soprattutto Edipo: è con questo personaggio che il racconto,
pungente, ironico, divertente, dissacrante, si avvita su sé stesso in un
concatenarsi di eventi, senza poter risalire a quali sono frutto delle
conseguenze delle azioni umane, quali dovuti alle previsioni della Pizia e
quali veramente vaticinati.
L’autore
si prende argutamente gioco della necessità che pare avere l’essere umano, da
sempre, di conoscere il suo futuro, come se questo potesse essere possibile, e
nel caso lo fosse, si potrebbero cambiare le cose.
Questo
è anche uno dei temi della mia raccolta di racconti, Oacoli, Nps edizioni; nel
caso ve lo foste perso recuperatelo, è ancora disponibile online e sul sito
dell’editore, ho anche io qualche copia.
Ritornando
al romanzo, i messaggi dell’autore sono due, uno è pronunciato da Tiresia e uno
dalla Pizia. Il primo sostiene che l’uomo non può vivere serenamente il
presente e deve angosciarsi con l’ansia del futuro; la seconda conclude
affermando che il vero avversario dell’uomo è il caso, che non può essere
sconfitto in nessun modo, come dimostra la concatenazione di eventi del mito di
Edipo, qui reinterpretato da Dürrenmatt.
Non potete
assolutamente perderlo!!
Biografia
autore
Friedrich Dürrenmatt
(5 gennaio 1921 – 14 dicembre 1990) scrittore, drammaturgo e pittore svizzero. E’ stato esponente del teatro epico le cui opere riflettevano le recenti esperienze della Seconda Guerra Mondiale. Autore attivo politicamente, raggiunge la fama ampiamente dovuta alle sue opere avanguardiste, i romanzi criminali filosofici e alla sua satira.Nasce a
Konolfingen, nell’Emmental (cantone di Berna), figlio di un pastore protestante
Dürrenmatt inizia a studiare filosofia, lingua e letteratura tedesca
all’Università di Zurigo nel 1941, ma si trasferisce all’Università di Berna
dopo un semestre. Nel 1943, decide di abbandonare gli studi universitari per
diventare autore e drammaturgo. Nel 1945-46, scrive la sua prima piece teatrale, Es steht
geschrieben: testo che provocò uno scandalo ma che gli procurò notorietà
anche oltre i confini svizzeri . L’11 ottobre 1946, sposa l’attrice Lotti
Geissler, la quale morirà il 16 gennaio 1983. L’anno successivo Dürrenmatt
decide di risposarsi con un’altra attrice, Charlotte Kerr.
Insieme al
connazionale Max Frisch,
Dürrenmatt è stato protagonista del rinnovamento del teatro di lingua tedesca,
trattando in chiave grottesca i problemi della società contemporanea e
smascherando le meschinità nascoste dalla facciata perbenista della società
svizzera.
Anche la produzione letteraria di Dürrenmatt è sempre stata caratterizzata da
una pungente satira e spirito critico nei confronti della società. Oltre a
numerosi racconti, fra cui spiccano La morte della Pizia, L’eclissi
di luna, La panne, Il Minotauro, Natale,
sono di grande interesse i già citati romanzi Il sospetto, La
promessa, Il giudice e il suo boia.
Muore il 14
dicembre 1990 a Neuchâtel.
Recap
- Titolo: La morte della Pizia
- Autore: Friedrich Dürrenmatt
- Genere: storia, mitologia, satira
- Editore: Adelphi
- N. di pagine: 68
- Prezzo: € 8
- Link: Adelphi
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