mercoledì 12 ottobre 2016

 Reportage: Mostra GRATIS di reperti recuperati “L’Arma per l’arte e la legalità”-Palazzo Barberini (fino al 30 ottobre).



Nella splendida cornice di Palazzo Barberini è stata allestita, dal Mibact e dai Carabinieri del TPC (Tutela patrimonio Culturale), una esposizione GRATUITA di beni culturali, recuperati da traffici illeciti ,appartenenti al nostro patrimonio  nel corso di numerose operazioni svolte negli ultimi anni. Il ministro Franceschini così si è espresso al riguardo: “L’importanza del recupero  investe molteplici aspetti: riporta al contesto originario e riconsegna al pubblico reperti di grande valore storico e artistico, risana l’identità collettiva ferita dall’offesa al patrimonio, colpisce le grandi reti criminali e terroristiche. Ognuna delle opere esposte è una testimonianza della nostra storia, della nostra memoria, della nostra civiltà, della nostra coscienza nazionale che ci è stata a lungo sottratta. Solo la loro restituzione permette di ricomporre il tessuto culturale lacerato da una razzia dissennata. Tornare a goderne in un museo pubblico è il suggello di quell’azione di giustizia resa possibile da un corpo di eccellenza che non a caso costituisce una delle due anime della task force italiana Unite4Heritage, voluta dall’Unesco per contrastare il traffico internazionale del patrimonio culturale mondiali .“

Immergermi nell’arte, nei reperti archeologici, quindi nel passato e nella nostra storia, è per me molto piacevole, edificante, nonché fonte di ispirazione; ancora di più se le esposizioni sono ben allestite, con ricchezza di materiali e dovizia di spiegazioni e illustrazioni a corredare il tutto. Nelle pareti che circondano le teche , bene illuminate, si trovano molti panel che spiegano non solo la provenienza e il valore dei reperti, ma anche quando sono stati rubati e come sono stati recuperati, e alcune storie sono davvero sorprendenti: non solo musei stranieri, non solo collezionisti e trafficanti senza scrupoli, ma anche televendite e negozi antiquari!

Gli oggetti esposti sono di vario genere e provenienza: vasi ellenistici ed etruschi, stucchi e affreschi proveniente da tombe e ville pompeiane e di Paestum, sarcofagi romani ed etruschi, beni librari, quadri di arte moderna e contemporanea, gioielli ottocenteschi rubati al Museo Etrusco di Valle Giulia (Roma) recentemente, disposti in cinque ampie sale.

Tra quelli che hanno maggiormente attirato la mia attenzione, ci sono: due sarcofagi etruschi;



una hydria etrusca del 500 aC rappresentante una scena mitologica inusuale, i pirati che si trasformano in delfini per volere di Dioniso; 


un’anfora corinzia dipinta col mito di Teseo e il Minotauro, VI sec aC;


il quadro di Guido Reni, “Il giudizio di Paride”, che mi ha estasiata e da cui non volevo più staccarmi;


una kylix “a occhioni” del V sec aC. (non resisto agli occhioni!). 


Notevoli anche la lettera di Colombo trascritta in sole 20 copie nel 1493, proveniente da un’asta di Sotheby; il quadro di Gauguin “Frutta sul tavolo” del 1856; un reperto proveniente da Palmira (Siria).

Particolarmente gradito il recupero del “Bacco” trafugato nel 1986 ad Amatrice.







E’ disponibile sul sito dei Carabinieri una corposa Guida alla mostra in pdf con tutte le spiegazioni dettagliate dei recuperi e le foto delle opere, in italiano e in inglese.

La mostra è visitabile gratuitamente entro il 30 ottobre, consiglio vivamente a tutti i romani e a coloro che si recheranno nell’Urbe in quel periodo di non perderla.


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