RECENSIONE : SAILOR MOON
CRYSTAL TERZA STAGIONE
Come è usanza
tipica della Rai, l’attesa terza stagione di Sailor Moon Crystal è andata in onda
senza preavviso ne’ pubblicità, cosicché
per seguirla ho dovuto recuperare su Rai Play alcune puntate facendo salti
mortali: per fortuna la serie è breve!
In questa
serie, Usagi e le sue amiche se la devono vedere con i Death Busters, che vogliono recuperare i Cristalli del Cuore dalle persone pure, per poi arrivare al cristallo d'argento e far tornare Pharaoh 90; la
novità principale consiste però nell’arrivo delle Outer Senshi, Sailor Uranus,
Neptune e Saturn.
Come tutti
sanno, la serie originale trasmessa da Mediaset negli anni 90 ha subito non
dico tagli, ma un vero e proprio massacro, dalla terza stagione in poi. I tagli
più drastici sono stati quelli riguardanti il rapporto sentimentale tra Sailor
Uranus e Sailor Neptune , nonché in seguito quelli circa le transgender Sailor
Starlight, ma non è questo il luogo per polemizzare sull’omofobia e genderfobia
della tv italiana anni 90: in questa edizione della Rai non viene censurato
nulla, neppure il bacio che Haruka, creduta un maschio, dà a Usagi, e nemmeno
la sua relazione con Michiru (Neptune). Benissimo!
Anche in questo
adattamento Saturn, Hotaru, è un personaggio chiave, e anche qui sarà
importante la sua amicizia con Chibiusa; essendo questa serie più fedele al
manga, Hotaru è anche un cyborg, perché da piccola stava per morire a causa di
un incidente e il padre, che è uno scienziato dai loschi fini, l’ha trasformata
per farla sopravvivere.
Nella serie ci
sono anche Sailor Pluto, Tuxedo Mask e i gattini, la banda al completo insomma.
Rispetto alle
prime due serie Crystal, si fa un uso molto minore delle CG, i personaggi sono
più corrispondenti alle caratteristiche loro specifiche (Usagi e Minako fanno
le loro facce manga buffissime), ci sono molti siparietti e tutti hanno un loro
spazio all’interno della storia, seppur sintetizzata al massimo, e non come nelle
serie precedenti in cui le altre Sailor si vedono poco e il loro rapporto con
Usagi non era ben sottolineato. Qui è tutto molto più corale.
Decisamente un
passo avanti: nonostante la brevità la sintesi è stata ottima, tutti gli
aspetti sono ben amalgamati :combattimenti, misteri, sentimenti, turbamenti,
trasformazioni sono ben rappresentati da una veste grafica migliore, come si è
detto con meno CG, con un buon ritmo.
Belle le
musiche; la sigla di testa non mi ha fatto invece impazzire, né la canzone
italiana né le scene.
Ottimo il
doppiaggio.
Visto il buon
successo di questa terza stagione, in cui gli autori hanno calibrato meglio il
tutto, si vocifera di una quarta stagione.
E noi non
possiamo che esserne lieti!
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