Recensione
fumetto: Lande percorse- La grande guerra 1
Genere:
Fumetto epic fantasy, steampunk, avventura
Autori:
Diego Romeo e Fabio Lucianetti
Editore:
Astro
Prezzo
di copertina: €11,90
Link:Amazon
Alla fine il giorno è giunto. I due imperi più potenti delle
Lande percorse si danno battaglia sulle pianure a Sud di Neapolis. Entrambe le
fazioni hanno schierato in campo le loro forze migliori. Cittadelle volanti,
navi volanti, draghi, cavalieri e fanti, in quella che sarà ricordata dai bardi
come la “Grande guerra”.
Un racconto epico, dal sapore steampunk, che vedrà eroi e uomini
comuni lottare per i loro ideali. Uno scontro in cui bene e male perderanno
ogni senso in cui solo la lealtà verso i propri amici sarà il faro da seguire,
in mezzo alla tempesta delle armi.
Elfi e nani seppelliranno rancori atavici per allearsi con
l’impero celeste e fronteggiare le orde dei pelle-verdi e dei giganti alleati
al nero impero di Baal.
Uno scontro di cui neanche il più grande divinatore saprà
prevedere l’esito.
L’idea
di un fumetto italiano tratto da un romanzo fantasy italiano mi ha entusiasmato appena ho saputo dell’uscita:
finalmente!...
Conosco
la saga ideata da Diego Romeo, Lande Percorse, anche se ancora non l’ho letta nonostante abbia
l’ebook, eh eh! ^.^ Rimedierò! Il fumetto però si legge più
agevolmente rispetto a un romanzo, tanto più che questo illustra solo la prima
parte del tomo primo, quindi alla fine l’ho letto prima del libro.
Invece
l’autore dei disegni, Lucianetti, non lo
conoscevo, ma quando ho letto il suo lunghissimo curriculum, soprattutto come
artista, sono rimasta a bocca aperta: ha addirittura dipinto alcune vetrate
policrome della Basilica di S. Antonio da Padova!
Le
tavole da lui disegnate non hanno la
classica composizione del fumetto: sono delle vere e proprie illustrazioni con
didascalia o con qualche raro balloon, senza particolari limiti nell’utilizzo
dello spazio della pagina. L’uso del B/N è magistrale, nelle sfumature e nei dettagli; ci sono delle tavole davvero
bellissime. Lucianetti tende a marcare molto i tratti somatici dei personaggi,
rendendoli molto caratteristici e particolari.
Diego
Romeo ha dichiarato di aver messo nell’opera letteraria tutta la sua…
nerditudine, quindi c’è un gran proliferare di draghi, elfi, nani e cavalieri
che affollano le pagine della graphic novel.
Questo
primo capitolo s’intitola “La grande
guerra”, e così è: dopo le prime pagine in cui si narra la genesi del Mondo
creato da Romeo, si passa subito a grandi battaglie e combattimenti su tutti i
fronti, cavalleria, fanteria e navi
davvero speciali, le cittadelle e i catamarani volanti, astronavi un po’ steampunk, che mi sono piaciute
tantissimo. Di queste c’è anche una descrizione dettagliata per quanto riguarda
il funzionamento e il meccanismo.
Come
ogni romanzo del genere che si rispetti, ci sono i buoni e i cattivi, tra cui
il dio-drago Baal: ecco... le povere divinità fenicie che hanno l’appellativo Baal (= signore) ormai sembrano essere il nome
simbolo di tutte le creature malvagie. Tra un po’ chiederanno i diritti di
sfruttamento del nome! :-D
Per
quanto riguarda i personaggi militari e le descrizioni belliche Diego Romeo usa
nomi di tutte le provenienze, anche di
origine latino/romana, non solo quindi quelli di origine nordica tipici dei
fantasy. Si evince da queste tavole il suo amore per le strategie e per i
metodi di combattimento usati nelle varie epoche storiche; mi incuriosisce però
quando parla di “falange macedone”. Perché in un mondo fantasy avrebbe dovuto
esistere la Macedonia? Perplessità. Forse voleva indicare quello specifico tipo
di falange, diversa dalle altre, ma non c’erano altri aggettivi. O sarà un
indizio di qualche genere riguardo un eventuale collegamento col mondo
reale?... Lo scopriremo solo leggendo!
Il
protagonista del fumetto è Hurik, quel guerriero
che campeggia in copertina, e non posso fare a meno di notare quanto assomigli
a Lucianetti stesso… Ah ah ah! XD
La
cover è d’impatto e coloratissima: a sinistra campeggia Hurik, a destra il
drago tecnologico, fighissimo, e in alto un castello/fortezza volante.
Non
so perché, ma osservando l’immagine ho come l’impressione che il guerriero
abbia le gambe mozzate! Forse era meglio sfumare di più lo pterigio , o
aggiungere le gambe almeno fino a dove la spada sembra liquefarsi… non so ma,
ripeto, è una mia impressione.
Il
finale di questo numero, il primo di nove, è davvero epic; viene introdotto un nuovo personaggio che
incuriosisce e promette assai bene per il seguito.
L’impressione
generale che ho avuto dopo la lettura è che forse avrei dovuto leggere prima il
romanzo e poi dedicarmi al fumetto, in quanto gli avvenimenti narrati sono
molti, specie riguardo la genesi delle Lande Percorse, e troppa sintesi mi fa
assaporare poco la storia, sebbene il tutto sia compensato dai bellissimi disegni
e dalla meraviglia provata di fronte alla visionarietà di entrambi gli autori.
Nondimeno, le scene di combattimento epiche sono molte, e faranno la felicità
di chi ama battaglie e strategie; però io personalmente ho empatizzato poco coi personaggi, dato che
non ho avuto modo di conoscerli in maniera un po’ più approfondita avendo letto solo delle loro imprese belliche.
Consiglio
il fumetto agli amanti del genere
epic-fantasy e dello steampunk.
E
ora, un’intervista all’autore Diego Romeo, per la prima volta ospite di IUF.
1) Ciao Diego, grazie per aver accettato l’intervista. Ti
va di parlarci un po’ di te e dei tuoi romanzi?
Ciao Alessandra,
grazie a te per il tuo invito e per aver voluto leggere e recensire il fumetto
tratto dai miei romanzi fantasy.
Di me ti posso dire
solo che sono un sognatore che non si arrende mai, forse non è la prima volta
che senti dire questo a un autore, ma per me è così. Sono dislessico, cosa che
mi ha provocato non poche difficoltà nella mia vita scolastica, ma nonostante
questo mio problema è dall’età di 10 anni che ho iniziato a scrivere storie.
Per me lo scrivere è un atto molto intimo con cui voglio entrare in contatto
con chi mi legge per potergli trasmettere i miei sogni. Da questa necessità
sono nati i miei romanzi fantasy, dalla voglia di creare un mondo fantastico
dove portare tutti i miei amici.
2) Com’è nata l’ idea della trasposizione a fumetti di
Lande percorse?
L’idea in verità
non è venuta da me (anche se ammetto che era una delle tante evoluzioni che
speravo per la mia saga), ma dal maestro Lucianetti, che dopo aver letto il mio
primo libro ha deciso di farne un fumetto. La cosa mi ha riempito d’orgoglio
oltre che di gioia. Ora, sinceramente spero che il progetto piaccia a tanti e
che il mio editore voglia continuare questa bella collaborazione.
3) Com’è stato conoscere e lavorare con Lucianetti?
Conoscere il
maestro Lucianetti è stata un’esperienza molto costruttiva. Non capita spesso
di poter conoscere (e poi lavorare) con un artista del suo spessore. Da lui ho
imparato tantissime cose, non solo sul fumetto, ma anche sullo scrivere
sceneggiature per esempio. Quindi al di là del fumetto, posso dire di essere
cresciuto molto grazie a lui.
Non nascondo che lavorare
con lui è stato molto bello ma anche molto difficile. Per indole ed esperienza
lui è un tipo molto preciso ed esigente sia con lui che con i suoi
collaboratori (nella fattispecie con me) e la stessa passione che lui mette nel
suo lavoro la esige anche negli altri. Ti lascio immaginare, quindi, cosa ha significato
per me lavorare con lui. Ti racconto solo un aneddoto. Un pomeriggio lui mi
chiama per discutere su alcune tavole (Lucianetti è di Padova e io sono di
Roma). Abbiamo iniziato alle 17 circa e abbiamo finito alle 21 quando mia moglie
disperata ha preteso di avermi a cena.
4) Sei d’accordo sul fatto che un lettore del fumetto che
non abbia letto i romanzi si possa trovare per certi versi un po’ confuso?
Decisamente sì! Gli
avvenimenti sono molto veloci e dinamici e cambiano spesso di prospettiva. In
un romanzo questo può essere agevolmente superato nelle trame della narrazione,
ma in un fumetto è sicuramente più difficile. Soprattutto perché qui si parla
di una trasposizione di un romanzo e non di un fumetto che nasce come tale. Per
fortuna la maestria e l’esperienza di Lucianetti hanno mitigato molto questo
problema a mio avviso. Anche l’idea di introdurre una parte descrittiva
dell’ambientazione (cosa a cui io non avevo pensato) è stata una trovata di
Lucianetti per facilitare l’utente nella lettura del fumetto.
5) Mi togli la curiosità sulla falange macedone?
Perché?...
Allora questa cosa
è stata lo scenario di una grossa discussione fra me e Lucianetti. Lucianetti,
oltre a tutto, è anche un grande esperto di tattiche militari e storie di
guerra. Nel mio romanzo, avendo più liberta di descrizione, avevo descritto
molto bene quella parte della battaglia, cosa che non poteva rendere
altrettanto bene in fumetto. Dalla descrizione che io facevo, Lucianetti si è
accorto subito che mi riferivo a quella particolare formazione, così ha deciso
di introdurre quel termine anche se poteva sembrare non del tutto in linea con
l’ambientazione creata da me. Io all’inizio ero scettico, se non del tutto
contrario, ma poi, ovviamente, essendo lui il maestro, alla fine, ho dovuto
piegarmi al suo volere.
6) Grazie di esser stato con noi, alla prossima!
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