venerdì 13 aprile 2018




Cinerecensione: Ready Player One






Regia: Steven Spielberg
Genere: Fantascienza, fantasy  avventura
Produzione: USA


Ready Player One è un film che tutti coloro che sono stati giovani negli anni ’80 , e anche nerd e geek, non possono assolutamente perdere.
Spielberg attinge dal romanzo omonimo  uscito nel 2010 di Ernest Cline (che non ho letto, quindi non posso confrontare film e libro), qui anche co-sceneggiatore, e ci porta in un imminente futuro (2046) dove il mondo “è diventato un posto in cui la gente ha smesso di farsi domande” , molta gente vive in baraccopoli verticali detti catasti ma vive davvero solo nel mondo virtuale di OASIS. È un mondo immenso e divertentissimo, in cui il protagonista, Wade, col suo avatar Parzifal cerca di vincere il game lasciato dal creatore di OASIS, il leggendario Hallyway: il vincitore diventerà proprietario di OASIS e una barca di soldi. Per vincere bisogna partecipare a una competizione in tre round, vincere tre chiavi e poi scovare un easter egg, inoltre è necessario conoscere benissimo la storia dell’inventore stesso. Ci sono molti che ambiscono al premio, tra cui Art3mis, con cui farà amicizia anche nel mondo reale  e i cattivi della IOI, azienda rivale che vuole acquisire OASIS e che schiavizza i dipendenti. La prima gara è una corsa che sembra “La corsa più pazza del mondo”, a cui Wade/Parzifal partecipa su una DeLorean modificata.

La trama non è particolarmente innovativa, non è il primo film-videogame né il primo in cui si vive più nel mondo virtuale che in quello reale (v. Tron, citato nel film, e Caprica , la serie tv prequel di Battlestar Galactica, anche quest’ultima citata); quello che appassiona è scovare gli infiniti easter egg, ovvero le citazioni di film, serie tv, videogiochi, cartoni animati che sono state disseminate per tutto il film. Ce ne sono talmente tante che per trovarle tutte sarà necessario riguardare più volte il film a casa e mettere in pausa! Tra l’altro troviamo un fantastico duello tra Mecha Godzilla e Gundam ,  e anche l’ambientazione del game two in un famosissimo film horror di Stephen King. Non possono mancare i richiami a Star Trek , Star Wars, Terminator  … Cito anche un famoso incantesimo tratto da un film e anche da una serie tv (che a sua volta omaggiava il film), se volete sapere qual è anche dopo la visione del film potete scrivermi un msg privato sulla pagina FB del blog.

A voi il divertimento di trovare gli altri personaggi, inseriti anche in poster, fotogrammi e abbigliamento. Stanare le citazioni è un vero gioco nel gioco.
Ready?- - -

Anche la colonna sonora anni ’80 ci propone famosissimi brani: tra gli altri, Jump dei Van Halen , Everybody Wants To Rule The World dei Tears For Fears,  Stayin’ Alive dei Bee Gees, Stand On It di  Springsteen.

Il film non è solo citazionismo: c’è azione, avventura, sentimento e un tema cardine, cioè di vivere di più nel mondo reale che in quello virtuale: chiaro richiamo ai nostri giorni in cui siamo tutti completamente immersi nei social. Tecnicamente perfetto, la CGI di grande livello; il montaggio è all’altezza del ritmo frenetico e anche la fotografia va bene.

Ora, mi sono chiesta se  uno che non sa nulla di tutto ciò (serie tv, videogiochi, cartoni , fumetti ecc) può comprendere in pieno e apprezzare questo film. Mi sono risposta che no, non lo apprezzerà, ma probabilmente neppure andrà a vederlo, quindi alla fine il problema neppure si pone. Discorso a parte per il target dei giovani. Non tutti i giovani di adesso sono retromani, magari conoscono i videogiochi e un po’ di cultura pop ce l’hanno, ma molte cose non possono (e non vogliono) saperle. Credo sia adatto da 10 anni in su, anche meno se non sono particolarmente fifoni: c’è la scena omaggio al film horror di King, ma io non l’ho trovata affatto paurosa. Io.
Rimane tuttavia una pellicola destinata soprattutto a chi è stato giovane negli anni ’80 e a chi è appassionato degli argomenti in questione.

Ready?- - -

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