DOPPIA
RECENSIONE: HANDMAID’S TALE , SERIE TV 1° E 2° STAGIONE
E ROMANZO
Genere:
distopico
N.
stagioni: 2- continua
Puntate:
10 + 13
Anno:
2017, 2018
Produzione:
MGM, Stati Uniti
Rete
italiana: Tim Vision
Cast:
Elizabeth Moss, Joseph Fiennies, Yvonne Strahovsky
Autrice:
Margareth Atwood
Genere:
distopico
Anno
di uscita: 1985
Editore:
Ponte alle Grazie
Pagine:
398
Prezzo
di copertina: € 14,90
Link: Amazon
Come
già mi è successo in altri casi, tipo per GoT, ho visto prima la 1° stagione
della serie tv e poi, fomentatissima, ho letto anche il libro (o i libri, nel
caso delle Cronache del ghiaccio e del fuoco).
La
prima puntata di Handmaid’s Tale mi ha
lasciato a dir poco basita, soprattutto per la scena dell’accoppiamento rituale
inserita oltretutto in un contesto di primo acchito poco chiaro. Pian piano,
proseguendo la visione, l’affresco creato dalla scrittrice canadese Margareth Atwood e portato sullo schermo
dalla MGM diviene sempre più chiaro.
E
si resta agghiacciati.
Il
futuro immaginato dall’autrice non è ambientato in un’epoca molto lontana. In questo mondo, dove gli USA
sono stati sostituiti dalla Repubblica di Galaad dopo una guerra civile, vige
una legge “ biblica”, in cui gli uomini comandano e le donne ubbidiscono,
divise in rigide classi : le Ancelle, di cui la protagonista June fa parte,
hanno il compito di procreare al posto delle mogli sterili , e sono vestite di
rosso scuro. Dopo un addestramento da parte delle Zie, vestite di marrone, alle
ragazze viene cambiato nome; June è assegnata alla famiglia del comandante Fred Waterford ( e di sua moglie Serena
Joy) così diventa Difred, ovvero
“proprietà di Fred”. Le mogli, tutte
vestite di verde, possono solo curare le piante e fare la maglia: nessuna donna
può più leggere. Il compito delle sguattere tocca alle Marta, vestite di
grigio; poi ci sono le Economogli, quelle per gli uomini meno abbienti. Infine
ci sono gli Occhi, uomini che vigilano su tutto.
Il cibo scarseggia, c’è una guerra lontana di
cui arrivano poche notizie; non si riesce a scappare (ma una ancella ce la
farà, riparando in Canada), quelle che sgarrano troppo vengono mandate alle
miniere dove muoino di stenti e malattie.
Questo
orrore è appena iniziato: June è tra le prime donne nel nuovo regime a dover
essere addestrate per il loro compito di procreatrici. Durante la prima
stagione assistiamo a una serie di flashback dove June ricorda la sua vita
prima della presa di potere dei Comandanti, suo marito Luke e la sua
figlioletta, che non sa più dove sia finita, e com’era la vita di tutti i giorni;
le cose poi iniziano a cambiare in modo piuttosto repentino, senza che nessuno
faccia nulla. La prima cosa: le donne non possono più lavorare né avere una paga.
I loro conti passano nelle mani dei mariti (o padri, o fratelli). Da qui alla
deriva più totale: June e la famiglia hanno cercato di scappare subito, ma
vengono catturati.
Non
è una serie molto action, anzi ci sono delle scene lente, ma non ci si annoia
mai perché non si riesce a credere a ciò che si vede, si vorrebbe capire di
più, sapere come sia stato possibile arrivare a questo: evidentemente quel che viene mostrato non
sembra così impossibile e lontano, a nessuno di noi.
Tutto
questo mondo però, come tutti i regimi, ha le sue pecche, le sue crepe, le sue
contraddizioni: ed è qui che si fonda la speranza di June che un giorno tutto
finirà.
Interessanti
i numerosi richiami alla società moderna (l’immigrazione), agli Stati
teocratici e ad alcuni estremismi
maschilisti che tuttora resistono (le donne devono solo obbedire e fare figli).
Inoltre
l’interpretazione degli attori è ottima, magistrale la protagonista , Elizabeth
Moss.
Il
romanzo è stata un’altra sorpresa, innanzitutto quando ho visto che è uscito
nel 1985. Nonostante siano trascorsi tutti questi anni, il romanzo sembra
scritto ai nostri giorni per la freschezza, lo stile crudo e diretto e
soprattutto per l’uso del tempo
presente, una narrazione dal punto di vista di June/Difred che ci fa scoprire
attraverso i suoi occhi cosa accade attimo per attimo, quello che la circonda,
dai dettagli agli avvenimenti più importanti.
La
prima stagione è praticamente uguale al libro, sono state modificate solo
alcune cose , modernizzandole e migliorandole, ad es nel libro Fred e Serena
sono due vecchi, qui invece sono abbastanza giovani: se c’è un’epidemia di
sterilità non c’è bisogno di mostrare personaggi vecchi, mi è parsa una scelta
oculata e non solo perché i personaggi giovani hanno più appeal.
Quel
che muta è il finale. La storia nel libro viene presentata da subito come un
diario di questa donna, June, trovato in una data località molti anni dopo la
caduta Gilead, e
SPOILER
nel finale si svolge una conferenza dove si
cerca di fare chiarezza su quel lontano e misterioso periodo.
FINE
SPOILER
La
seconda stagione dunque è completamente frutto delle idee degli sceneggiatori;
è una coerente continuazione della prima, anche se ha qualche lentezza più
evidente e un finale di cui mi sono capacitata poco, per trovare un senso ci ho
dovuto pensare e consultarmi con amici e parenti!
Curiosità: era già stato tratto un film da questo libro nel 1990. Per maggiori dettagli, vedi qui.
Senz’altro
una delle serie migliori degli ultimi anni, ha anche vinto numerosi Emmy e
altri riconoscimenti, e che consiglio anche se metto in guardia: è angosciante.
Consiglio
anche il libro, attualissimo e coinvolgente, si può leggere sia prima che dopo
la visione della 1° stagione.
La
3° stagione è stata confermata, ma al
momento non si sa quando ne di quanti episodi sarà; in giro sul web per i più
curiosi ci sono alcune anticipazioni!
Sia
lode!
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