sabato 20 ottobre 2018



CINE-RECENSIONE : VENOM






Genere: supereroi
Produzione: Marvel (Usa)
Durata: 112’
Regia: R. Fleischer
Cast: Tom Hardy, Michelle Williams,Riz Ahmed



Nel film su uno dei più grandi nemici di Spiderman… non c’è Spiderman! Non viene neppure accennato, e non solo lui: non c’è nessun legame con il resto del MCU, come se fosse una storia a parte. Non è questo il peggior difetto del film.
Eddie Brock è un giornalista d’inchiesta che viene licenziato per le sue indagini sul potentissimo dottor Drake, che fa esperimenti con degli esseri alieni, i simbionti, fondendoli con alcune cavie umane, dei poveri barboni. Brock, mollato pure dalla fidanzata, insieme a una dottoressa pentita entra nel mega-edificio dove avvengono gli esperimenti e il simbionte si unisce a lui, trasformandosi in un essere ibrido, che poi diventerà un supereroe badass tipo Deadpool. Ogni tanto stacca teste e se ne nutre, ma così, in allegria. Dopo combatterà un cattivone peggio di lui, sempre ibrido umano-simbionte alieno (non faccio spoiler ma chi è lo capirebbe anche un neonato).

Nei fumetti Marvel il simbionte si era unito a Spiderman durante le Guerre segrete organizzate dall’Arcano in un altro pianeta, in una famosissima saga del 1988, diventandone il costume e potenziandone le capacità. L’unione all’inizio sembrava funzionare, poi Peter inizia a diventare più violento e così se ne libera (il punto debole di Venom resta uguale a quello del fumetto). Il simbionte così finisce a unirsi con il giornalista sfigato e aspirante suicida Brock, che odia Spiderman perché lo ritiene la causa del suo licenziamento. Un personaggio quindi molto diverso dal giornalista del film, che ha caratteristiche positive al contrario del Brock fumettistico; di conseguenza il  Venom del fumetto è molto più pericoloso e letale di quello del film.



Questa pellicola suscita numerose perplessità di vario genere.
Innanzitutto la prima parte è cupa, quasi drammatica, mentre nella seconda si punta di più sulla doppia personalità del personaggio in chiave comica (con pochi esiti) e sulle scene d’azione, cambiamento di registro che disorienta; poi ci sono delle assurdità sparse, quella che mi ha dato più fastidio è stata l’ingresso nell’edificio di Eddie e della dottoressa che poi passeggiano all’interno tranquilli e beati. Cacchio, le telecamere non c’erano?! Oppure i simbionti che non si adattano e in pratica uccidono i loro ospiti umani quasi all’istante, mentre guarda caso si adattano benissimo proprio a Eddie e al suo nemico, perché sì.
Alla fine la strana “coppia” un po’ schizoide che si viene a creare non è nemmeno male, il film non è noioso e ottimo sul lato tecnico, la musica è acida quanto basta, recitazione bene, ma proprio non ci siamo.

Per rassicurare i fan: Stan Lee, appare; c’è il primo finalino che rivela il villain del sequel (capiranno chi sia solo i Marvel-fan Veri Credenti); c’è un finale inaspettato alla fine dei titoli di coda, che immagino introduca l’universo Ultimate o quello 2099, non saprei dire nemmeno io.

Direi che si può tranquillamente non vedere. Non saprei nemmeno dire se è adatto ai bambini perché qualche scena fortina c’è, ma la trama è davvero semplicistica per interessare davvero un adulto. Magari dai 10-11 anni in su può andare.

 










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