ARCHEOLOGIA
ETRUSCA PARTE II-
LA DIVINAZIONE
La
divinazione etrusca è un sistema di credenze che ha lasciato poche tracce, con
materiali peraltro difficili da interpretare.
Le fonti greche e romane, quindi indirette, ci
parlano di una tradizione che vede il dio Tages (Tagete), figlio di Genius e
nipote di Giove, dettare i paradigmi della cosiddetta “Etrusca disciplina” ai
12 popoli della federazione etrusca.
La
disciplina si divide in due macro aree: la lettura dei segni terrestri e quelli celesti.
Gli
operatori di culto addette alle pratiche divinatorie aruspicine, gli Haruspices
appunto, sono noti da numerose fonti iconografiche di cui riportiamo alcuni
esempi.
Si
distinguono per il copricapo a punta, una tunica con mantella probabilmente di
animale sacrificato tenuto da fibule. Appartenevano a ceti di alto rango ma
erano anche di umili condizioni, i cosiddetti Vicani Haruspices cioè aruspici
da villaggio.
Le
loro mansioni prevedevano il sacrificio di un animale e la “lettura” del
fegato.
Uno degli
esempi più noti è il cd. Fegato di Piacenza: un modellino di fegato ovino in
bronzo probabilmente con funzioni didattiche. Vi sono incise le 16 regioni
nelle quali era diviso, secondo la disciplina etrusca, il Cosmo, ognuna delle
quali presidiata da una divinità, come si vede dal “nastro” esterno.
La
suddivisione e le sottopartizioni presenti nel modellino di Piacenza trovano
corrispondenza nella canonica suddivisione della volta celeste descritta dalla
Disciplina.
Fegato di Piacenza |
Aule Lecu |
Per
quanto concerne i nomi di questi sacerdoti, abbiamo svariate fonti: il
sarcofago apparteneva a Aule Lecu , così come la statuetta in bronzo reca
l’iscrizione incisa Vel Sveitu oppure una iscrizione su un marmo di un sepolcro
( c.d. iscrizione di Pesaro) dalla quale si desume il nome del sacerdote: Larth
Cafate.
Iscrizione di Pesaro |
L’epatoscopia,
ovvero la lettura del fegato, era una pratica comune anche ai romani che veniva
svolta dagli Augures, ma con modalità differenti: a Roma era la risposta a una
domanda, in Etruria una vera e propria divinazione: ad es. colore scuro indizio nefasto, epatomegalia segno favorevole.
la ninfa Vegoia (Veceuvia) era
l’ispiratrice dei libri fulgurales, dunque si riferivano ai fulmini ma la
tradizione riferisce anche di profezie relative alla pratica della
“limitazione” e cioè della divisione delle terre secondo un ordine cosmico
indicato direttamente dal dio Tinia.
Circa
il ruolo delle donne in Etruria, non vi sono notizie di donne sacerdotesse, ma
forse Tanaquil, moglie di Lucumone (a.k.a. Lucius Tarquinius Priscus) figlio
del corinzio Damarato, era una sacerdotessa che convinse il marito a
trasferirsi a Roma grazie ai suoi vaticini.
In
generale, le donne etrusche godevano di maggior libertà rispetto alle greche e
romane di pari periodo; partecipavano ai banchetti sulle klinai accanto ai
mariti e non avevano accesso alle cariche pubbliche. Era però affidata loro
un’attività sacra, il taglio delle carni.
Il
Santuario federale della Lega etrusca, il Fanum Voltumnae, si trova presso
Orvieto (Volsinii, Velzna) in località Campo della Fiera.
Campo della Fiera, Orvieto |
Gli
scavi sono in corso, qui un link per seguirli.
In
questa località si teneva la riunione annuale dei capi della dodecapoli
etrusca, e si svolgevano fiere, mercati, spettacoli ecc.
Il
Santuario era dedicato al dio etrusco Veltune, per i Romani Voltumna o
Vertumnus: il culto venne trasferito a Roma nel 264 a.C. dopo la conquista di
Volsinii.
Un
paio di curiosità.
·
Nortia
era una divinità etrusca assimilabile a Salus, a Tyche o alla Fortuna
Primigenia di Preneste, il suo tempio dovrebbe trovarsi nei pressi di Bolsena. Secondo
tradizione nel tempio si conficcavano chiodi ogni anno per scandire il tempo,
quanto mancava quindi alla fine della civiltà etrusca da loro già calcolata e
prevista. (Livio, Ab Urbe condita).
·
Il
Lucumone. Sarebbe il re in età arcaica, ma sono stati avanzati dubbi sul
termine: Lauchme era un nome personale riservato ai personaggi di basso
lignaggio.
Lo Zilath era invece il
magistrato nelle età successive, corrispondente all’incirca al praetor
romano.
Per il momento è tutto, alla prossima volta con altri
argomenti storico-archeologici. Di cosa parleremo?... A sorpresa! ;-)
Ottimo. Dove prendi le info? Il tempio di Nortia È vicino a Bolsena. Un refusino: hai ripetuto 2 volte l'aggettivo "terrestre". volevi forse dire "ultraterreno"? ma càpita. Comunque, bravissima! Like.
RispondiEliminaCelesti , ho corretto. Le info? Da Marco Arizza, c'è anche scritto all'inizio :)
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