RECENSIONE:
CAPTAIN MARVEL
Produzione:
Marvel , USA
Durata:
2h5’
Regia:
Anna Boden, Ryan Fleck
Cast:
Brie Larson, Jude Law, Samuel Jackson
Marvel
aficionados , bentrovati. Il ventunesimo
film del MCU, Captain Marvel, è una pedina indispensabile tra Avengers: Infinity war (qui la nostra recensione) e il prossimo Avengers: Endgame, diciamo un deus ex machina per intravedere una via di fuga dopo lo
schiocco di dita di Thanos.
Ma
non è solo questo.
La
Marvel necessitava di un film con protagonista una donna, in questo anticipata
dalla Distinta Concorrenza che già anni fa ha lanciato la sua Wonder Woman (qui la nostra recensione), e questa protagonista doveva essere un’eroina positiva;
quindi si è sacrificato il movie sulla Vedova Nera, eroina ambigua
con passato di spia ( si farà lo stesso, tranqui), per presentarci una donna molto molto potente ma retta,
positiva al 100% e anche e soprattutto umana (cosa che WW non è).
L’essere
“umana” di Carol Danvers/Capitan Marvel è il fulcro di tutta la storia, come ci
mostra la scena madre del film, toccante e inserita al punto giusto.
La
storia inizia sul pianeta principale dei Kree, con la nostra protagonista, Vers,
che si allena con Yon-Rogg (Jude Law) e scopriamo subito che è molto potente, non gestisce
bene i poteri e non ha memoria del suo passato. Subito dopo va con altri Kree
in missione contro gli storici nemici Skrull, viene catturata e poi finisce sul
pianeta Terra, dove incontra due personaggi essenziali per l’intera saga, ma
attenzione: siamo nel 1995, non ai giorni nostri!
Qui la protagonista inizia ad
avere dei flashback sul suo passato.
E
molte, molte cose in questo film non sono quello che sembrano, in una sequela
di colpi di scena.
Non
manca tutto quello a cui il MCU ci ha abituato: azione, effetti speciali
fighissimi compreso il ringiovanimento di due importanti personaggi che non anticipo per non rovinare la sorpresa, una grande capacità
di riadattare per lo schermo gli eroi di carta, continuità (anche con serie tv),
battute (stavolta non eccessive, né in numero né in risate), sorprese, colonna sonora perfetta anni ’90,
attimi d’emozione e valori come coraggio e amicizia sempre in primo piano.
Il
cast è ottimo, bene fotografia, montaggio, i costumi ci avrei lavorato di più,
non tanto per quelli tutinosi ma per quanto riguarda i look anni ’90.
Il
messaggio principale di questo film è: non arrendetevi mai!
Per
questo l’ho sentito molto nelle mie corde e l'ho amato particolarmente; anche tralasciando motivazioni personali è obiettivamente un ottimo
movie, anche se confusionario in un paio di punti (acquisizione e gestione dei
poteri di Carol) e con varie trovate per sgarbugliare situazioni anche
divertenti ma che sanno un tantino di forzatura.
Rispetto
al fumetto, ci sono numerose differenze e diverse affinità o rielaborazioni.
il
primo Mar-Vell/Capitan Marvel era un alieno Kree che poi passa dalla parte
degli umani, ha le Nega-Bande con cui si scambia gli atomi con Rick Jones, fa un sacco di altre cose spaziali tra cui
combattere l’arcinemico Thanos e alla fine muore di cancro: è l’unico eroe che
è rimasto morto nella storia della Marvel!
In
questo film c’è, ma è una donna.
Poi
c’è stata Monica Rambeau, una supereroina di colore che può trasformarsi in
energia e in forme di luce; ora si chiama Photon ed è fidanzata con Blue Marvel. Compare
anche lei nel film, ma sotto … un alto aspetto!
Poi
ci sono stati altri Kree a fregiarsi del titolo di Cap. Marvel che infine passa
(2012) alla pilota di caccia Carol Danvers, già Miss Marvel since 1968!
Assistiamo qui alle origini aliene del suo potere (avvenimento ripreso dal film, ma
in maniera un po’ confusa).
Dopo essere stata Binary e Warbird, sempre più
potente e spaziale, assume l’identità che ormai conosciamo.
Indispensabile
la prima scena dopo i primi titoli per il collegamento di cui sopra tra i film
degli Avengers, un po’ meno quella dopo i lungherrimi titoli a rullo.
Consigliato
per tutti.
E
ora non ci resta che attendere !
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