RECENSIONE:
IL SIGNORE DEI RACCONTI
DI
ELENA MANDOLINI
Genere:
horror, urban fantasy
Editore:
DAE
Pagine:
157
Data
di uscita: 31/8/2016
Prezzo
di copertina: € 16
Prezzo
ebook: € 2,99
Link: Amazon
Ben
trovati amici lettori e followers, oggi recensisco un romanzo che mi ha tenuto
incollata alle pagine: Il Signore dei racconti di Elena Mandolini.
La
sinossi ufficiale recita così:
Giulio ha
quattordici anni è problematico, introverso ed è vittima del bullismo dei
compagni. Il suo unico sostegno è l’amico Carlo, che è tutto il suo opposto:
bravo a scuola e una promessa del rugby. L’affetto dei genitori non lo aiuta e,
anzi, gli fa sentire ogni giorno il peso della delusione. A seguito di uno
strano terremoto che colpisce Roma, Giulio inizia a sentirsi stranamente
osservato. Un Essere potente, che lui chiama Signore dei Racconti, ha deciso di
aiutarlo e di cambiare le carte del suo destino. Niente, però, è davvero così
semplice. Quale sarà il prezzo da pagare per modificare la sua vita? Si
nasconde, forse, qualcosa di ben più grande, dietro tutto questo?
Il
romanzo è narrato dal punto di vista di Giulio, in prima persona al tempo
presente e coinvolge il lettore sin
dalle prime pagine, permettendogli di vivere insieme al protagonista la caduta
nell’abisso; grazie a questa immedesimazione, non si riesce a giudicarlo, anzi,
ci si immedesima.
Siamo insieme a lui mentre soffre in silenzio
per le mortificazioni a cui ormai è abituato, siamo con lui mentre incontra il
misterioso Signore dei racconti, siamo con lui nei successi e nei fallimenti.
Il
tema è un classico, quello archetipico del Faust: cosa si è disposti a fare per
realizzare i propri sogni e desideri? Cosa si può sacrificare? Qual è il prezzo
da pagare?
Elena
Mandolini inserisce questo tema in un contesto contemporaneo e urbano, molto
realistico e attuale.
L’ambientazione
è infatti italiana, nello specifico siamo a Roma, e chi mi segue sa quanto
prediliga le ambientazioni italiane (se poi è Roma ancora meglio!); un altro
dei temi trattati è quello, ahimè attualissimo, del bullismo.
Il
Signore dei racconti è una figura inquietante, e la descrizione che ne fa
l’autrice riesce a renderlo perfettamente vivido: sembra di trovarsi veramente
di fronte a lui nella sua inquietante postazione nella misteriosa biblioteca.
Chi
è costui? Viene svelato nel finale a sorpresa, e non ci sentiamo neppure di
condannarlo troppo…
Lo
stile è fresco, il ritmo veloce, il coinvolgimento emotivo è forte; anche i
personaggi secondari (l’amico di Giulio, i suoi genitori, le ragazze) sono ben
delineati; inoltre emerge anche una delle passioni dell’autrice, quella per il
rugby, sport in cui il protagonista vorrebbe eccellere.
Veniamo
all’edizione. La cover è in linea con la produzione dell’editore, in fondo nero
con titolo e immagine in blu, disegno che richiama la fisionomia del villain;
come gusto personale tutte le scritte
come “i nuovi bestsellers” o simili non mi fanno impazzire. Avrei messo
più visibile il nome dell’autrice.
E
ora rivolgiamo qualche domanda a Elena Mandolini, per la prima volta su IUF.
1) Ciao Elena, benvenuta su Iuf. Parlaci in breve
di te e della tua passione per la scrittura.
Ciao Alessandra, ciao a tutti!
Grazie mille per avermi accolta in luf! Sono sempre stata legata alla scrittura
che, a sua volta, è connessa a un’altra mia grande passione: il cinema. Nella
mia vita, sono come due binari: si muovono parallelamente e mi indicano la
strada su cui camminare. Mi sono laureata al DAMS e lavoro anche come critica
cinematografica e, spesso, mi dicono che i miei scritti sono molto “visivi” e
“cinematografici”. È un aspetto che non controllo: viene fuori da sé, essendo
parte di me stessa. In passato, per necessità, ho lavorato anche in altri
ambiti, ma senza la scrittura mi sentivo infelice e incompleta. Per me scrivere
è una necessità. Attualmente ho tre romanzi pubblicati e diversi racconti e
tante altre storie premono per essere raccontate!
2) Sei d’accordo con questa recensione, vuoi
aggiungere qualcosa?
La recensione è deliziosa e ha colto
tanti aspetti fondamentali del romanzo. Credo che vorrei soffermarmi sul rugby.
Ho conosciuto questa disciplina circa sette anni fa e ne sono rimasta
affascinata. È uno sport che crea spirito di squadra, che crea coesione tra gli
atleti. Per fare meta, devi credere nei tuoi compagni, devi fidarti di loro e,
molto spesso, la meta la raggiungi proprio assieme ai tuoi compagni. Credo che
la vita sia come il rugby: devi fare squadra per vincere, devi fidarti di chi
hai vicino, puoi essere placcato e steso a terra, ma devi subito trovare la
forza di rialzarti e riprendere a giocare. E, nel
romanzo, ciò che accade a Giulio, accade anche sul campo da rugby…
3) La figura del Signore dei racconti. Come ti è
venuta in mente? É uscita dai tuoi incubi?
L’idea nasce da un incubo che ho
avuto tanti anni fa. Ho sognato questo strano essere che scriveva e non alzava
mai la testa dai suoi elaborati. Una figura ambigua che mi ha terrorizzata ma,
allo stesso tempo, incuriosita. Quando mi sono svegliata, ho iniziato a
chiedermi cosa volesse dirmi, cosa stesse scrivendo e perché. Da lì l’idea di
base del romanzo: tutto nasce attorno alla figura di questo Essere. Solo dopo è
arrivato Giulio con la sua storia.
4) Il tema della realizzazione del desiderio in
cambio di qualcosa è molto indagato in letteratura, nel cinema o nelle fiabe;
secondo te perché?
Credo sia un tema sempre attuale,
perché la realizzazione del sé è un qualcosa che è innato nell’uomo. Gli obiettivi
da raggiungere, il bramare qualcosa, la voglia di successo e di emergere sono
parte dell’essere umano; spesso, anche a discapito degli affetti più cari. Il desiderio
di rivalsa è un propulsore decisamente forte che nasce dalla voglia di
dimostrare, a chi ci ha deriso, cosa siamo in grado di fare. Dall’altra parte,
c’è la seduzione del male; un male che per sua natura deve essere ammaliante,
sensuale e attraente. Come potremmo, altrimenti, dire di no a qualcosa di orripilante
e disgustoso? All’inizio è un qualcosa di diabolicamente bello, solo
successivamente rivela la propria natura.
5) Un altro tema che affronti è quello del
bullismo. Dicci qualcosa a riguardo.
Purtroppo è un tema molto attuale.
Questo non significa che il bullismo sia nato da poco, anzi, purtroppo è sempre
esistito. Anche io, al liceo, sono stata derisa e presa in giro e ne ho
sofferto tantissimo; per anni ho dovuto combattere i tanti complessi nati
proprio a causa di quelle derisioni. Oggi, con i social, il bullismo è
cresciuto e si è evoluto. I social network gli hanno donato forza e potenza;
non a caso, ormai, si parla di bullismo e cyberbullismo. Un fenomeno presente
non solo tra i giovani e nelle scuole, ma anche fra adulti e negli uffici. Col
mio lavoro di community manager, mi rendo conto di come, in qualsiasi fascia
d’età, si possa “fare branco” e bullizzare una persona che non rientra nei
propri “canoni di appartenenza”. Troppo spesso leggo di adulti che insultano
facilmente il più debole, o che attaccano una differente opinione altrui con
villania e insolenza. E, a ben pensarci, non è anche il mobbing una forma di
bullismo?
6) Progetti futuri?
Tanti, tantissimi progetti! Alla
fine di quest’anno, pubblicherò un thriller –horror con la Dark Zone: un sogno
che si avvera e di cui sono davvero felice ed emozionata. Ad aprile uscirà un
mio racconto per Bestie d'Italia - volume 1, edito dalla NPS e dedicato al
folclore italiano. È stato così divertente e appagante che non potevo non
continuare a lavorare con la NPS! Infatti sto già elaborando un nuovo racconto
per il terzo volume. Inoltre, sto lavorando a una nuova storia post –
apocalittica, mentre altre idee cominciano a sbucare nella mia mente…
Grazie
per essere stata con noi, alla prossima!
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