giovedì 14 marzo 2019



RECENSIONE: IL SIGNORE DEI RACCONTI
DI ELENA MANDOLINI






Genere: horror, urban fantasy
Editore: DAE
Pagine: 157
Data di uscita: 31/8/2016
Prezzo di copertina: € 16
Prezzo ebook: € 2,99
Link: Amazon

Ben trovati amici lettori e followers, oggi recensisco un romanzo che mi ha tenuto incollata alle pagine: Il Signore dei racconti di Elena Mandolini.

La sinossi ufficiale recita così:

Giulio ha quattordici anni è problematico, introverso ed è vittima del bullismo dei compagni. Il suo unico sostegno è l’amico Carlo, che è tutto il suo opposto: bravo a scuola e una promessa del rugby. L’affetto dei genitori non lo aiuta e, anzi, gli fa sentire ogni giorno il peso della delusione. A seguito di uno strano terremoto che colpisce Roma, Giulio inizia a sentirsi stranamente osservato. Un Essere potente, che lui chiama Signore dei Racconti, ha deciso di aiutarlo e di cambiare le carte del suo destino. Niente, però, è davvero così semplice. Quale sarà il prezzo da pagare per modificare la sua vita? Si nasconde, forse, qualcosa di ben più grande, dietro tutto questo?




Il romanzo è narrato dal punto di vista di Giulio, in prima persona al tempo presente e  coinvolge il lettore sin dalle prime pagine, permettendogli di vivere insieme al protagonista la caduta nell’abisso; grazie a questa immedesimazione, non si riesce a giudicarlo, anzi, ci si immedesima.
 Siamo insieme a lui mentre soffre in silenzio per le mortificazioni a cui ormai è abituato, siamo con lui mentre incontra il misterioso Signore dei racconti, siamo con lui nei successi e nei fallimenti.

Il tema è un classico, quello archetipico del Faust: cosa si è disposti a fare per realizzare i propri sogni e desideri? Cosa si può sacrificare? Qual è il prezzo da pagare?
Elena Mandolini inserisce questo tema in un contesto contemporaneo e urbano, molto realistico e attuale.
L’ambientazione è infatti italiana, nello specifico siamo a Roma, e chi mi segue sa quanto prediliga le ambientazioni italiane (se poi è Roma ancora meglio!); un altro dei temi trattati è quello, ahimè attualissimo, del  bullismo.

Il Signore dei racconti è una figura inquietante, e la descrizione che ne fa l’autrice riesce a renderlo perfettamente vivido: sembra di trovarsi veramente di fronte a lui nella sua inquietante postazione nella misteriosa biblioteca.
Chi è costui? Viene svelato nel finale a sorpresa, e non ci sentiamo neppure di condannarlo troppo…

Lo stile è fresco, il ritmo veloce, il coinvolgimento emotivo è forte; anche i personaggi secondari (l’amico di Giulio, i suoi genitori, le ragazze) sono ben delineati; inoltre emerge anche una delle passioni dell’autrice, quella per il rugby, sport in cui il protagonista vorrebbe eccellere.

Veniamo all’edizione. La cover è in linea con la produzione dell’editore, in fondo nero con titolo e immagine in blu, disegno che richiama la fisionomia del villain; come gusto personale tutte le scritte  come “i nuovi bestsellers” o simili non mi fanno impazzire. Avrei messo più visibile il nome dell’autrice.

E ora rivolgiamo qualche domanda a Elena Mandolini, per la prima volta su IUF. 


1)  Ciao Elena, benvenuta su Iuf. Parlaci in breve di te e della tua passione per la scrittura.
Ciao Alessandra, ciao a tutti! Grazie mille per avermi accolta in luf! Sono sempre stata legata alla scrittura che, a sua volta, è connessa a un’altra mia grande passione: il cinema. Nella mia vita, sono come due binari: si muovono parallelamente e mi indicano la strada su cui camminare. Mi sono laureata al DAMS e lavoro anche come critica cinematografica e, spesso, mi dicono che i miei scritti sono molto “visivi” e “cinematografici”. È un aspetto che non controllo: viene fuori da sé, essendo parte di me stessa. In passato, per necessità, ho lavorato anche in altri ambiti, ma senza la scrittura mi sentivo infelice e incompleta. Per me scrivere è una necessità. Attualmente ho tre romanzi pubblicati e diversi racconti e tante altre storie premono per essere raccontate!

2)  Sei d’accordo con questa recensione, vuoi aggiungere qualcosa?
La recensione è deliziosa e ha colto tanti aspetti fondamentali del romanzo. Credo che vorrei soffermarmi sul rugby. Ho conosciuto questa disciplina circa sette anni fa e ne sono rimasta affascinata. È uno sport che crea spirito di squadra, che crea coesione tra gli atleti. Per fare meta, devi credere nei tuoi compagni, devi fidarti di loro e, molto spesso, la meta la raggiungi proprio assieme ai tuoi compagni. Credo che la vita sia come il rugby: devi fare squadra per vincere, devi fidarti di chi hai vicino, puoi essere placcato e steso a terra, ma devi subito trovare la forza di rialzarti e riprendere a giocare. E, nel romanzo, ciò che accade a Giulio, accade anche sul campo da rugby…

3)  La figura del Signore dei racconti. Come ti è venuta in mente? É uscita dai tuoi incubi?
L’idea nasce da un incubo che ho avuto tanti anni fa. Ho sognato questo strano essere che scriveva e non alzava mai la testa dai suoi elaborati. Una figura ambigua che mi ha terrorizzata ma, allo stesso tempo, incuriosita. Quando mi sono svegliata, ho iniziato a chiedermi cosa volesse dirmi, cosa stesse scrivendo e perché. Da lì l’idea di base del romanzo: tutto nasce attorno alla figura di questo Essere. Solo dopo è arrivato Giulio con la sua storia.

4)  Il tema della realizzazione del desiderio in cambio di qualcosa è molto indagato in letteratura, nel cinema o nelle fiabe; secondo te perché?
Credo sia un tema sempre attuale, perché la realizzazione del sé è un qualcosa che è innato nell’uomo. Gli obiettivi da raggiungere, il bramare qualcosa, la voglia di successo e di emergere sono parte dell’essere umano; spesso, anche a discapito degli affetti più cari. Il desiderio di rivalsa è un propulsore decisamente forte che nasce dalla voglia di dimostrare, a chi ci ha deriso, cosa siamo in grado di fare. Dall’altra parte, c’è la seduzione del male; un male che per sua natura deve essere ammaliante, sensuale e attraente. Come potremmo, altrimenti, dire di no a qualcosa di orripilante e disgustoso? All’inizio è un qualcosa di diabolicamente bello, solo successivamente rivela la propria natura.

5)  Un altro tema che affronti è quello del bullismo. Dicci qualcosa a riguardo.
Purtroppo è un tema molto attuale. Questo non significa che il bullismo sia nato da poco, anzi, purtroppo è sempre esistito. Anche io, al liceo, sono stata derisa e presa in giro e ne ho sofferto tantissimo; per anni ho dovuto combattere i tanti complessi nati proprio a causa di quelle derisioni. Oggi, con i social, il bullismo è cresciuto e si è evoluto. I social network gli hanno donato forza e potenza; non a caso, ormai, si parla di bullismo e cyberbullismo. Un fenomeno presente non solo tra i giovani e nelle scuole, ma anche fra adulti e negli uffici. Col mio lavoro di community manager, mi rendo conto di come, in qualsiasi fascia d’età, si possa “fare branco” e bullizzare una persona che non rientra nei propri “canoni di appartenenza”. Troppo spesso leggo di adulti che insultano facilmente il più debole, o che attaccano una differente opinione altrui con villania e insolenza. E, a ben pensarci, non è anche il mobbing una forma di bullismo?

6)  Progetti futuri?
Tanti, tantissimi progetti! Alla fine di quest’anno, pubblicherò un thriller –horror con la Dark Zone: un sogno che si avvera e di cui sono davvero felice ed emozionata. Ad aprile uscirà un mio racconto per Bestie d'Italia - volume 1, edito dalla NPS e dedicato al folclore italiano. È stato così divertente e appagante che non potevo non continuare a lavorare con la NPS! Infatti sto già elaborando un nuovo racconto per il terzo volume. Inoltre, sto lavorando a una nuova storia post – apocalittica, mentre altre idee cominciano a sbucare nella mia mente…


Grazie per essere stata con noi, alla prossima!







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