Quarta tappa del blogtour dedicato a Maschere d'Italia
Oggi ospitiamo la quarta tappa del blogtour dedicato a Maschere d'Italia, antologia di racconti edita da Nps edizioni, per ulteriori info c'è la pagina dedicata qui sul IUF.
Protagonista è Daniela Tresconi, che ci parla del suo racconto.
1)
Come è nato il tuo racconto?
Di cosa parla?
Quando mi è stato chiesto di partecipare
all’antologia, confesso di essermi trovata in difficoltà, non ero a conoscenza
di una maschera ufficiale della Liguria. Ho chiesto aiuto a Marco Raffa (mio ex
capo servizio al Secolo XIX), che sapevo essere un appassionato e competente
rievocatore storico della mia regione. Ho scoperto un mondo che non conoscevo e
che mi ha appassionato, una maschera presente negli spettacoli dei comici fin
dal cinquecento ma che alla fine del XVI secolo acquista una sua dignità grazie
a Francesco Andreini, un celebre capocomico.
Il racconto pone l’accento sulla frenesia della
vita di oggi, sull’incapacità di apprezzare i sogni e le fantasie, soffocati
dalla razionalità e dalla pianificazione. Sarà un gruppo di maschere vecchie e
consunte, guidate da un Capitano sbruffone, a far riscoprire al nostro
protagonista la sua parte fanciullesca e gioiosa.
2)
Quali maschere, o creature fantastiche, conosceremo? Perché questa
scelta?
Ho cercato di raggruppare in una sorta di
convivio, un buon numero di maschere tipiche della commedia dell’arte genovese,
un gruppo variopinto, descritto nei modi di fare e negli abbigliamenti e
guidato dalla maschera principale, quella di Capitan Spaventa. Nel racconto
troverete Baciccia della Radiccia e il suo servitore Barudda, il Marcheise e la
Marcheisa, Sciò-Reginna e molti altri. Sulla scia di un percorso di recupero
delle tradizioni carnascialesche, avviato anche dal Comune di Genova, volevo
rappresentare uno spaccato della storia di questi personaggi, del folcklore
genovese e della Liguria in generale, con figure che incarnano lo spirito
brontolone e spigoloso di chi vive in questo lembo di terra schiacciato tra i
monti e il mare.
3)
Dove è ambientato il racconto? Perché
questa scelta?
Il
racconto è ambientato a Genova, non poteva essere altrimenti. Del resto, come scriveva il nobile letterato genovese
Anton Giulio Brignole Sale nel “Carnovale”, “«l’Italia ha pochi luoghi dove il
Carnevale si festeggi siccome in Genova…»: Sicuramente si riferiva all’attività
dell’Accademia degli Addormentati alla quale lui e altri nobili partecipavano
per ideare eventi magnifici in occasione del Carnevale.
Si trattava di eventi spettacolari (coreografie
mitologiche e letterarie, tornei e giostre di cavalieri in vesti sfarzose) che
animavano il “quartiere nobiliare” di Strada Nuova ed erano di fatto – così
come le “veglie” negli splendidi palazzi – eventi autocelebrativi dei nobili al
governo della Repubblica di Genova, oltre che ottime occasioni per fare
apprezzare la città agli ospiti importanti e ai viaggiatori in visita e/o in
transito.
4)
Un breve estratto dal racconto.
«Ma
stiamo scherzando? Sto parlando con due marionette? Ma chi siete?»
«Come
chi siamo? Non sei di Genova, tu? Non ci conosci? Siamo due personaggi
famosissimi, due
maschere
della tradizione genovese: io sono il conte
Baciccia della Radiccia» mi risponde quello
vestito
da marinaio. «Lui è Barudda, il mio
fedele servitore».
«O santa
pace, ma siete due marionette! Devo aver presa una bella botta, se mi sembra di
sentirvi
parlare».
«Parla
pi-pi-piano» balbetta il servitore. «Se il nostro capitano si accorge che
stiamo parlando con
qualcuno,
si secca, si secca moltissimo».
«Il
vostro capitano? Vuoi dire che qua sotto non siete soli?»
«No, non
siamo soli» interviene il Conte. «C’è il nostro capitano, il Capitan Spaventa».
Si gira
verso l’amico con un sorriso
ironico. «Questo qua non conosce Capitan
Spaventa, ma coze l’ha intu belin sabbietta?»
5)
Indicate una canzone, da ascoltare come
colonna sonora al racconto, o un'immagine (di qualunque tipo, foto, quadri ecc)
da abbinare.
Allego
la foto di Capitan Spaventa impersonato da Marco Raffa, autorizzato dal Centro
Coordinamento Nazionale Maschere Italiane ad indossare la maschera ufficiale.
Nasce
a La Spezia (Liguria) nel 1965. Lavora in un Ente pubblico, occupandosi di
comunicazione e cultura. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti, ha collaborato
con il Secolo XIX, scrive per il Magazine lucchese L’Ordinario e per il blog
letterario Bosco dei sogni fantastici, curando letture e recensioni.
Fa
parte dell’Associazione culturale viareggina Nati per scrivere ed è membro del
direttivo e fon-datrice dell’Associazione Lucca Città di Carta.
Organizza
personalmente eventi culturali e incontri con gli autori. Ha scritto romanzi,
racconti e fiabe per bambini.
Non perdete la prossima tappa qui su IUF il 12 luglio, e le tappe successive come da banner!
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