venerdì 12 luglio 2024

BLOGTOUR MASCHERE D'ITALIA DI AA VV

 Quinta tappa del blogtour Maschere d'Italia





Oggi ospitiamo la quinta tappa del blogtour dedicato a Maschere d'Italia (info qui sul blog) edito da Nps edizioni, con l'intervista a Maena Del Rio.


1)    Come è nato il tuo racconto? Di cosa parla?

 

Il mio racconto è nato grazie a una fortunata serie di eventi. Mi ero da poco imbattuta in una pagina di Facebook dedicata al carnevale sardo e a una maschera dalle origini antichissime, che mi aveva particolarmente affascinata per le sue caratteristiche peculiari. Perciò, quando è arrivato il momento di scrivere il racconto per l’antologia di Nps, ho subito pensato a S’ orcu e Montarviu.

Non solo: dato che tutto il rito del Carnevale si poggia sui concetti di morte e rinascita, ho imperniato il mio testo sul significato stesso della vita e sulle tre tappe che la contraddistinguono: giovinezza, maturità, vecchiaia.

 

2)     Quali maschere, o creature fantastiche, conosceremo? Perché questa scelta?

 

Come ho spiegato nella prima risposta, ho subito il fascino ammaliatore del Carrasecare Antigu,  il Carnevale antico della Sardegna. I motivi sono molteplici: fa parte delle mie origini, è espressione ancestrale della mia terra e dei suoi abitanti. Soprattutto, ho ammirato il certosino lavoro di studio e ricostruzione di maschere che, negli anni, erano cadute nell’ oblio. Un po’ perché i riti erano particolarmente cruenti, un po’ perché soppiantate da figure più conosciute come i Mamuthones.

Nel mio racconto, in particolare, ho scelto le maschere che fanno parte del Carnevale di Siniscola. S’orcu e Montarviu, is Gattias, la Partorja, e altre che, mi auguro, scoprirete leggendo!

 

 

3)     Dove è ambientato il racconto?

 Perché questa scelta?

 

Il racconto è ambientato nel paese che ha dato i natali a queste maschere, Siniscola. Una scelta obbligata, dato che sono caratteristiche proprio di quel territorio. Infatti, in Sardegna, ogni paese aveva (il passato è d’ obbligo) un Carnevale tradizionale, con riti simili ma mai uguali e maschere tipiche che difficilmente si sarebbero potute ammirare in altri luoghi. Da qualche tempo si cerca di recuperare queste figure particolari attraverso la ricostruzione storica e lo studio delle fonti, nonché i racconti delle testimonianze dirette tramandate oralmente.

4)     Un breve estratto dal racconto.

 

Quando la maschera si fermò, sa pratza e s’Ocu si fece improvvisamente silenziosa. Mille occhi seguivano il personaggio nel suo rituale sciamanico, mentre invocava la pioggia, con il teschio di montone issato su una lunga verga alzata verso il cielo. E più sollevava il bastone, più le fiamme de su Olone de sant’Antoni aumentavano d’intensità, fino quasi a lambire le stelle.

 

Il calore emanato asciugava le ossa, la pelle, gli occhi, infiammava gli animi. Le gole assetate bramavano il vino, allo stesso modo in cui la terra resa arida dal gelo del lungo inverno bramava l’acqua.

 

«Pro su Laore» sussurrò Egidio, e la sua preghiera si perse in quella della moltitudine. «Per il raccolto, e la fine dell’inverno» ripeté ancora, e inevitabilmente lo sguardo si posò su quello di suo padre, l’azzurro di un tempo ora appannato dalle lacrime trattenute in una vita di sacrifici.

 

Non l’aveva mai visto piangere, e convenne che, forse, non sarebbe mai accaduto. Eppure, gli si strinse il cuore. E se non ci fosse stato quel fuoco di mezzo, sarebbe certamente corso ad abbracciarlo, in preda a un’urgenza di affetti tanto insolita quanto premonitrice. Invece restò dov’era, perché quello era l’ordine delle cose e niente e nessuno avrebbe potuto sconvolgerlo, nemmeno l’apprensione di un figlio per un padre il cui filo della vita stava giungendo inesorabilmente alla fine.

 

 

 

 

 Indicate una canzone, da ascoltare come colonna sonora al racconto, o un'immagine (di qualunque tipo, foto, quadri ecc) da abbinare.

Carrasecare dei Tazenda

https://www.facebook.com/share/p/gogpDnracbUXnbZ9/

 

 https://www.facebook.com/share/r/uXicJxrrk6hpTU9E/

 

MAENA DELRIO – Biografia


Maena Delrio nasce a Lanusei nel 1981. Nel 2000 consegue la maturità classica e si trasferisce a Tortolì, dove vive attualmente con il compagno e i tre figli. Nel 2013 vince il primo di tanti concorsi per racconti brevi al premio nazionale “Io Racconto”, con “Ginepri”, che parla della sua Ogliastra.

Nel 2018 pubblica la raccolta di racconti a quattro mani “Oltre il confine” (Pentagora Edizioni), scritta con l’amica di penna Mara Sordini. Per NPS Edizioni, ha partecipato al volume “Fantasmi d’Italia”. La terra d’origine è spesso protagonista delle sue storie.

“Gli impiccati non muoiono subito”, suo primo romanzo, vince la seconda edizione del premio letterario “Misteri d’Italia”, promosso dall’associazione “Nati per scrivere”.


Non perdete le prossime tappe del blogtour!



Nessun commento:

Posta un commento