Cinerecensione: Spiderman Homecoming
Dopo aver visto la faccetta da pupo di Tom Holland in
Civil War, attendevo con ansia e trepidazione (beh, non esageriamo…) questo
nuovo film su Spiderman.
Dopo la
piacevolissima trilogia di… inizio secolo di Raimi, con l’ottimo Maguire, e
dopo i due film The Amazing Spiderman di Webb tratti dall'universo Ultimate (il primo pessimo, il secondo invece mi era piaciuto molto) finalmente la faccia giusta per
il giovanissimo Peter Parker, studente liceale di quattordici anni: ho
rivissuto le atmosfere, le suggestioni di quelle avventure di Lee e Ditko che
leggevo nei fumetti da piccola, giustamente modernizzati a uso e consumo delle
generazioni attuali. Il film, come prodotto, è chiaramente indirizzato a un
target di giovanissimi, a palese scopo accaparramento nuovo pubblico; inoltre,
finalmente possiamo assistere a un crossover, cosa finora impossibile data la
frammentazione dei diritti.
Peter è un adolescente, e come tutti gli adolescenti
smania, vuole strafare e non vuole seguire i consigli degli adulti. In questo
caso, l’adolescente ha anche i superpoteri da ragno, e, nonostante abbia partecipato
a uno scontro insieme agli Avengers, il suo mentore Iron Man/Tony Stark
vorrebbe che si limitasse a fare l’amichevole uomo ragno di quartiere, ma anche
così non è che non combini guai…
Sempre per strafare, decide di combattere contro una
gang che è entrata in possesso di oggetti alieni pericolosissimi, imbattendosi
così nell’Avvoltoio.
Questa è un’altra chicca del film: l’interpretazione di
Michael Keaton è superba, aiutato anche da un ‘ottima sceneggiatura che fa del
villain un uomo attuale, con problemi sul lavoro (licenziato , faceva il
“ripulitore” di manufatti alieni sparsi in giro), ma che “tiene famiglia” e si
mette in proprio.
In tutto ciò, Peter ha anche i suoi problemi da
adolescente secchione e un po’ sfigato, con una cotta per una bella ragazza e
un amico nerd e obeso che scopre subito la sua identità segreta.
Tutti gli aspetti sono ottimamente amalgamati; gli
schetch sono piacevolissimi, specie quelli con Iron Man; le scene d’azione
coinvolgenti, magari nessuna è davvero memorabile, ma sono montate bene, con
ritmo. Piaciutissima anche la colonna sonora, con la sigla remixata del vecchio
Spider-telefilm in testa al film, più altri bei pezzi. Bene anche la
fotografia.
Notevole anche il colpo di scena finale, davvero
inaspettato.
Quello che mi è piaciuto di meno è l’assenza di importanti
comprimari: non c’è Mary Jane (ma una certa Michelle dice che il suo soprannome
è MJ), né Gwen, e nemmeno J Jonah Jameson (ma questo è comprensibile, mi sembra
prematuro); Flash non è il giocatore di football bullo e bello, il biondochiomato che tormentava Peter, ma un
tipo antipatico, scialbo e di etnia indiana (continuo a non sopportare i
cambiamenti di etnia dei personaggi…che ce posso fa’!). Zia May è giovane,
anziché una noiosa vecchietta, e questo ci sta pure. Al contempo, ci sono
personaggi nuovi, come il suo amico nerd Ned, “l’uomo al computer”.
Divertentissimo personaggio.
La sigla di coda ha una grafica simile a quella vista
per Deadpool, molto carina; dopo di essa c’è uno dei due finalini, e dopo i
titoli a scorrimento c’è quell’altro, divertente e ironico ma anche affatto
utile.
I piccoli lo
adoreranno, ma anche ai grandi piacerà.
Ora leggibile e visibile anche su nostro sito SHOWLANDIA. Comunque, sempre ok, cara.
RispondiEliminaBacionissimi. Continua così. :)