BLOGTOUR “QUANDO BETTA FILAVA”
DI
ALESSIO DEL DEBBIO- TAPPA 6
Buonsalve,
oggi IUF ospita con sommo piacere la sesta tappa del blogtorur “Quando Betta filava”,
di Alessio Del Debbio.
Autore:
Alessio Del Debbio
Editore:
NPS Edizioni
Genere:
Raccolta di racconti fantastici
Pagine: 212
Prezzo:
14 euro (cartaceo), 2,99 euro (digitale)
Uscita:
1 maggio 2019 (ebook) – 15 maggio 2019 (cartaceo).
Disegno
di copertina di Marco Pennacchietti.
Disponibile
in digitale su tutti gli store di ebook.
Disponibile
in cartaceo in tutte le librerie online e fisiche.
Quarta
di copertina:
Molto
tempo fa, il mondo era pieno di meraviglie: folletti che burlavano i paesani,
donne depositarie dei segreti delle erbe, cavalieri erranti in cerca di gloria
e diavoli tentatori. Non era raro, per gli incauti viandanti, imbattersi in
chimere e serpenti volastri, strigi e mannari. Ma solo chi aveva occhi attenti,
e mente aperta, poteva ammirare i tesori nascosti negli anfratti delle Alpi
Apuane e in Maremma, immergersi negli abissi del mare e camminare per l’antica
Tirrenide.
Nelle
pagine di questo libro rivivono storie e leggende dimenticate, creature
fantastiche che popolavano la Toscana e, chissà, magari la popolano tutt’oggi,
sfuggendo allo sguardo distratto dell’uomo moderno.
“Quando
Betta filava” contiene quindici racconti fantastici ispirati a leggende del
folclore toscano, che offrono uno spaccato dell’immaginario della regione.
Contiene
i racconti: Il diavolo vede lungi, La lupa di sangue, La vera storia di
Burlaman, Il tesoro nel castello, La rificolona, Il labirinto del re, L’ultimo
cavaliere, La camera rossa, Il tempio del destino, Anime nella bufera, Sulle
tracce della Tirrenide, L’ombra della sera, L’amore di Lencio Meo, Oltre gli
stretti; L’ultima Kinzica.
1)
Ciao
Alessio e bentornato su IUF per questa tappa del blogtour “Quando Betta
filava”. Innanzitutto toglimi una curiosità: perchè “Betta” e non “Berta”,
poiché il detto dice “quando Berta
filava”?
Grazie
per l’ospitalità. È sempre bello navigare in “Infiniti universi fantastici”.
Dunque,
l’antologia si chiama “Quando Betta filava” perché, per quanto in italiano si
dica Berta, in Toscana, e in particolar modo nella zona della Lucchesia, si
dice Betta. Essendo io originario di queste zone, e dato l’argomento dei
racconti, che recuperano storie del folclore e delle tradizioni popolari
locali, mi piaceva dare, fin dal titolo, la giusta atmosfera, accogliendo il
lettore anche con lo stile adeguato.
2)
Questa
antologia può considerarsi il seguito ideale de “L’ora del diavolo”?
Volendo,
si può vedere in questo modo. Si tratta sempre di racconti fantastici, sempre
ispirati al folclore e alle tradizioni locali, ma se “L’ora del diavolo”
verteva più sulla zona Versilia, Lucca e Alpi Apuane, con “Quando Betta filava”
ampliamo al resto della Toscana, ritrovandoci a vagare per la campagna senese e
aretina, per la Maremma o le isole dell’arcipelago toscano, con giganti,
chimere, lupi e altre creature fantatiche.
3)
Nei
tuoi romanzi e racconti troviamo molto spesso dei camei di personaggi dell’uno
o dell’altro romanzo, e anche qui ci sono rimandi e citazioni. Chi troviamo, e
perché questa scelta?
Certo.
I camei non mancano mai. Mi diverto troppo a recuperare ambientazioni o
personaggi, citandoli in nuove storie, magari anche fuori dal loro mondo. In
“Quando Betta filava” compaiono Jonathan e Leonardo, protagonisti dei miei
romanzi per ragazzi (come “Anime contro), qua in veste di cacciatori di
creature sovrannaturali, nel racconto d’apertura dell’antologia: “Il diavolo
vede lungi”, ambientato a Lucca. Poi vengono citate la Busdraga, Lucida Mansi,
la Guerra del Fatonero. In qualche modo i racconti si considerano tutti
avvenuti, sia pur essendo storie autonome e indipendenti, tutti appartenenti
allo stesso universo narrativo.
4)
Tra
i vari racconti ce n’è uno un po’ atipico, quello del Burlaman. Ma chi è?
Burlaman
è il supereroe viareggino, ispirato in parte a Superman, in parte a Burlamacco,
la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio. Il suo costume infatti è a
righe bianche e rosse, i colori di Burlamacco, ma anziché essere aitante come
Superman è un ometto di mezza età, un po’ tracagnotto, goloso e mangione, che
preferisce stendere i supereroi a colpi di coriandoli (esplosivi) e rutti al
cipollotto che non faticare troppo! I suoi superpoteri, però, risiedono
nell’amore per la sua città e nel tentativo di difenderne gli abitanti dalle
forze del male.
5)
Ne
“L’ora del Diavolo” i personaggi
femminili sono quasi tutti abbastanza negativi, in “Quando Betta filava” invece
sono meglio definiti , più approfonditi
e sfaccettati. È una mia impressione o dopo l’uscita de “La guerra dei Lupi”
hai curato di più i personaggi femminili?
Mah,
non saprei dire. La mia simpatia va sempre ai protagonisti maschili, ma
sicuramente anche i personaggi femminili rivestono la loro importanza nelle
storie. In “Quando Betta filava” abbiamo, ad esempio, Carlotta, una potente
strega (forse un’officiante) vissuta nella Firenze del Diciassettesimo Secolo;
la povera Laide, messa in fuga dalla madre, che le ha augurato “ti prendessero
i lupi”, e Kinzica de’Sismondi, una grande eroina pisana, detta “la
Salvatrice”. Alla fine, credo, maschi o femmine, l’importante è creare
personaggi ben costruiti, ben delineati e inseriti nel giusto contesto.
6)
Perché
è importante il folclore italiano?
Per non dimenticare la nostra storia, le nostre radici,
le nostre tradizioni. Perché la Cultura è anche questa, non solo ciò che si
insegna nei libri di scuola, è importante anche la piccola storia, quella della
gente comune, che la sera si ritrovava a veglia, attorno al fuoco, e tirava
fuori le loro ansie, le loro paure, esorcizzandole in stilemi del folclore
popolare.
Per avere anche un approccio diverso al fantastico, che non
sia il solito fantasy clone di Tolkien. Infine, per offrire alle generazioni
che verranno qualcosa in cui credere, qualcosa su cui riflettere e che magari
li distolga dallo schermo di un pc e che ricordi loro che al mondo c’è altro.
Qualcosa di più magico e misterioso. Basta solo saperlo cercare.
7)
La
Toscana è veramente una terra ricca di folclore, e come abbiamo visto
nell’antologia “Bestie d’Italia” anche le altre regioni. Pensi di scrivere
prima o poi una tua antologia personale sul folclore italiano e non solo della
Toscana?
Perché no, in futuro non sarebbe male. O anche realizzare
un’antologia di racconti per ciascuna regione! ^^
Al momento comunque non è nei miei progetti. A livello di
antologie, le prossime uscite riguarderanno storia, leggende e mitologia
germanica, dell’area tedesca, e storie di uomini e lupi.
8)
Progetti
futuri?
A
fine anno ci sarà una bella sorpresa, per gli amanti di “Berserkr”, ma non
posso ancora anticipare niente o la boss della Dark Zone mi uccide! ^^
È in
fase di scrittura il terzo e conclusivo capitolo di “Ulfhednar War” (di cui vi
do un indizio: il titolo è composto da quattro parole, come negli altri due
libri!) e un nuovo progetto sulle leggende lucchesi, in collaborazione con la
band “Joe Natta e le leggende lucchesi”, che vedrà la nascita quest’estate.
Grazie
per l’ospitalità!
Grazie
a te per aver risposto a tutte queste domande!
Per
concludere, un estratto del libro e una breve bio dell’autore.
Se non li avete già lette, correte a recuperare le precedenti tappe del blogtour! 😉
Estratto:
Col tempo,
Jonathan aveva imparato che il diavolo esisteva davvero, in forme orribili e
diverse, come esistevano torme di disperati pronti a evocarlo e a chiederne i
favori. Aveva cacciato ed era stato cacciato, aveva visto gli orrori celati
negli abissi del mare e nei boschi delle Alpi Apuane, creature dimenticate che
attendevano nell’ombra il soffio del vento del riscatto.
Biografia:
Alessio
Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è
fantastico e oltre la realtà. Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste e
in antologie, cartacee e digitali. I suoi ultimi libri sono la saga fantasy
contemporanea Ulfhednar War, composta da “La guerra dei lupi” e “I Figli di
Cardea” (Edizioni Il Ciliegio, 2017), l’urban fantasy “Berserkr” (DZ Edizioni,
2017) e l’antologia “L’ora del diavolo” (NPS Edizioni, 2018).
Cura
il blog “i mondi fantastici”, che sostiene la letteratura fantastica italiana.
Presiede l’associazione culturale “Nati per scrivere”, che organizza eventi e
incontri letterari con scrittori locali. Tiene laboratori e workshop di
scrittura e lettura creativa e editoria, in giro per l’Italia.
Contatti:
Sito:
www.alessiodeldebbio.it
Blog
“I mondi fantastici”: www.imondifantastici.blogspot.it
Pagina
Facebook “I mondi fantastici – Alessio Del Debbio”:
https://www.facebook.com/alessio.deldebbio
Grazie mille! :)
RispondiEliminaDe nada ! ;)
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