Sette
storie di genere fantastico sui lupi di Odino, gli Ulfhednar
Cari
lupeschi,
con la recensione siam giunti all’ultima tappa
del blogtour dedicato a Ulfhednar stories, sette storie di lupi di Alessio Del
Debbio, Nps edizioni.
Trama:
Italia, terra di santi, cacciatori e lupi.
Terra ospitale, accogliente, ma anche impaurita. Da ciò che non
conosce. Da ciò che non comprende.
Nella sorte degli ulfhednar di Odino vive questo dualismo: sono
uomini e lupi. Uomini ma anche lupi. Attirati dal mondo degli umani, ma invisi,
cacciati, perseguitati dai Figli di Cardea. Sempre pronti a stringere i denti e
lottare, sempre pronti a resistere. A mostrare alla vita chi sa azzannare più
forte.
Il volume comprende sette racconti ambientati nella penisola
italiana e lungo le coste del Mediterraneo, dal ‘400 ai giorni nostri. Sette
storie autonome dedicate ai personaggi della saga “Ulfhednar War”: Il cavaliere
(Alois), La bestia errante (Markus), Il libraio (Aristide), Il berserkr
(Daniel), Il Messia (Raul), La valchiria (Marina), Gli esploratori (Ascanio).
I
sette racconti sono dedicati ad altrettanti personaggi della saga Ulfhednar
War, edita da Il Ciliegio, di cui presto uscirà il terzo e ultimo volume, e
vanno ad approfondire le storie personali dei medesimi.
In
questo excursus che va dl medioevo ai giorni nostri, l’autore Alessio Del
Debbio descrive in profondità cosa significhi essere un lupo di Odino, un
Ulfhednar. Emergono quindi il contatto con la Natura, perlopiù la rigogliosa
terra Toscana, lo spirito selvaggio e indomito, la libertà, il branco che vuol dire
fiducia e amicizia ma anche regole severe, i tormenti di chi è differente dagli altri,
viene cacciato e temuto, deve combattere con una fame ancestrale ogni momento (come
me, ma no, non sono una ulfhednar! J ) , deve nascondersi
dalla gente e da anche da creature oscure.
Il primo racconto, Il Cavaliere, già apparso in
“Quando Betta filava” (qui recensione), si svolge nel 1400, conosciamo le basi
del mondo creato da Alessio, col protagonista Alois che incontra un personaggio leggendario, preso dalla saga
arturiana come si evince anche dalla frase introduttiva. Insieme, i due
gireranno tra i paesi della Toscana per
aiutare il popolo sopraffatto da mostri vari, sempre in fuga dai Figli di
Cardea, la temibile organizzazione dalle origini antiche che caccia le creature
di ogni genere. Un racconto avventuroso ed epico, dove avviene la formazione
dell’ulfhednar Alois.
Il
secondo racconto, La bestia errante, già apparso in Bestie d’Italia volume
2 (qui la recensione), ha un tono più
cupo e drammatico: qui troviamo i drammi interiori di chi vive da uomo-lupo,
con le vicende dei due fratelli Roland e Markus. Il racconto è narrato da un
punto di vista particolare, che si scoprirà nel corso della narrazione.
Il
terzo racconto, Il libraio, vede protagonista il giovane libraio errante
Aristide, che gira con la famiglia per le campagne della Garfagnana. Siamo
nell’Italia post-unitaria e il giovane libraio, avo di uno dei protagonisti di
Ulfhednar War, scopre il suo retaggio di officiante e anche come il potere
malvagio si possa insinuare in ogni autorità governativa.
Segue
Il Berserkr, il cui protagonista è uno dei personaggi principali di Ulfhednar,
Daniel. In questo racconto scopriamo come si è riunito alla cara sorella
Marina, andata in sposa a un uomo violento; scopriamo anche la parte bestiale
degli Ulfhednar e quanto possa essere doloroso avere due nature. Anche stare in
un branco non è sempre tutto bello e rassicurante…
Il
racconto successivo, Il Messia, cambia completamente ambientazione. Il
protagonista è Raul, che si trova nel deserto israeliano insieme a un piccolo
branco di seguaci, per un’avventura sulle tracce di antichi reperti che lo
porteranno a una sorta di percorso iniziatico, onirico e mistico, in cui
ritrova sé stesso. Siamo in epoca contemporanea, e anche il linguaggio si fa
attuale e anche più crudo, stile il romanzo “Berserkr” , edito da Dark Zone.
Interessanti le creature del folklore mediorientale che appaiono nella storia.
Segue
La Valchiria, dedicato a Marina, già incontrata nel racconto Il Berserkr.
Questo racconto è già apparso in Bestie d’Italia vol 3 (qui la recensione) ed è
ambientato in epoca contemporanea, in Sardegna. Troviamo qui molte creature e
leggende del folklore sardo; lo stile è fresco, scorrevole, la trama
avventurosa e unisce momenti drammatici a momenti più leggeri.
L’ultimo
racconto dell’antologia s’intitola Gli Esploratori. Questo racconto è dedicato
ad Ascanio, erede dell’Aristide del racconto
Il libraio. Il giovane insieme a un paio di amici, che sono presenti
anche nei romanzi principali, si scontra con creature del folklore alquanto
particolari; è proprio con quest’avventura che prende coscienza delle sue
abilità di officiante, ereditate dal nonno.
Nel
complesso, i racconti sono molto avventurosi e di piacevole lettura, con uno
stile che si adegua al periodo storico narrato restando però coerente e
omogeneo nel complesso. Interessanti sono le creature del folklore locale
esplorate dall’autore, amante dell’argomento.
Le caratteristiche descritte della vita in branco possono essere lette
come metafore sul pro e il contro del far parte di determinati gruppi, o
dell’essere outsider. Un bell’arricchimento della storia dei personaggi
protagonisti di Ulfhednar War, il cui terzo volume è di prossima uscita. Per le
recensioni dei volumi precedenti, qui e qui.
Qualora non l'abbiate fatto, recuperate le tappe precedenti del blogtour !
Per ulteriori info sul libro, cliccate qui.
Wof!
Grazie mille!
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggere le tue storie di lupi!
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